Assalto sull’A9: catena umana per scaricare i lingotti d’oro

“Ho visto la morte in faccia. Quando mi hanno puntato il mitra contro ho pensato, se sparano, è la fine”.

Sulla grande rapina dell’A9 arrivano le testimonianze, quella  di un camionista trovatosi per caso in mezzo all’assalto al portavalori pieno d’oro. Antonio Pesavento – 54 anni, di Albiolo – che lavora per un’ortofrutta di Olgiate racconta di come lunedì mattina  aveva “davanti il portavalori della “Battistolli”, seguito dal furgone blindato che faceva da scorta”. A un tratto sente sparare, vede i banditi in azione, avverte il collega che viaggia con lui e sono costretti a bloccarsi. 

“Mentre provavo a superare il portavalori e le auto davanti, da una macchina sono scesi due uomini incappucciati – prosegue il racconto drammatico di  Pesavento – Uno di loro è venuto verso di me e, puntando la mitraglietta contro il vetro, mi ha detto di spegnere il camion, di dargli le chiavi e di rimanere fermo. Quando gliele ho consegnate, mi ha addirittura ringraziato. Mentre mi puntava il mitra contro ho avuto una paura tremenda, ho pensato che fosse finita”.

L’AZIONE

Si mette a fuoco ancora la dinamica. Una delle guardie di scorta- raccontando le fasi dell’assalto – ha spiegato che i banditi avevano anche una ruspa pronta a entrare in azione per aprire i portelloni, segati invece all’altezza delle cerniere. “Per scaricare i lingotti – ha rivelato l’agente – hanno fatto una catena umana”

LE INDAGINI

Frattanto proseguono le indagini e si cercano le risposte a molte domande. Come quella della facilità con cui i “10 uomini d’oro” – ma pare che l’intero commando, compresi complici locali e addetti alla logistica, fosse di almeno 18-20 uomini –  hanno aperto il furgone. Gli inquirenti sospettano che i mezzi di segnalazione e difesa del blindato siano stati manomessi in precedenza. Sul gruppo di fuoco le indagini puntano al Sud Italia – uno avrebbe parlato in napoletano – ma non si esclude la presenza di slavi, ex militari addestrati nei Balcani.

Si segue anche la pista dell’oro rubato, che potrebbe essere destinato al mercato dell’Est europa. E dai rilievi emerge che i banditi hanno “dimenticato” altri 5 milioni, per lo più in denaro, sull’altro furgone.

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u.montin

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