Assegni falsi per 20mila euro Arrestato 39enne di Tradate 

CISLAGO (s.ca) Tenta di incassare assegni fasulli per quasi 20mila euro: R.N., cislaghese di 39 anni, è finito in manette con una ridda di accuse. Oltre al possesso degli assegni fasulli, l’uomo risponde anche della ricettazione degli assegni in questione e del possesso di un coltellino che i carabinieri gli hanno trovato in auto al momento dell’arresto.

Il cislaghese, in realtà originario di Tradate ma da qualche tempo residente nel Comune limitrofo a Saronno, è incensurato: grazie alla collaborazione tra il pm Roberto Pirro, titolare delle indagini, e gli avvocati difensori Marco Monti e Roberto Aventi, l’uomo ha già patteggiato una pena a un anno e due mesi di reclusione con una multa da 400 euro a carico.

L’accordo sarà presentato al gip nelle prossime ore per la ratifica: R.N., nel frattempo, è stato scarcerato. L’arresto è avvenuto all’esterno di una filliale Unicredit del basso varesotto. L’uomo si era presentato qualche giorno fa con 20 assegni per un totale di poco inferiore ai 20 mila euro. Gli assegni, però, sono passati al vaglio dell’ufficio antifrode della banca popolare di Milano (che è parte del gruppo nel quale rientra Unicredit) che, insospettito, ci ha voluto vedere più chiaro.

Gli assegni, ad un’analisi attenta, sono apparsi fasulli: non erano, insomma, incassabili in quanto fallosi sotto il profilo dell’emissario. Quando, una settimana dopo aver mandato gli assegni all’incasso, R.N. si è presentato per avere i contanti ha trovato ad attenderlo i carabinieri. I militari erano stati avvisati dalla banca che aveva scoperto l’inghippo. Lo stesso soggetto, tra l’altro, era stato segnalato da un altro istituto di credito sempre per aver cercato di incassare un assegno sospetto. Per il trentanovenne sono scattate le manette. L’uomo è stato accompagnato in carcere; davanti agli inquirenti ha ammesso le proprie responsabilità.

A questo punto, trattandosi di un incensurato, il pm ha ricevuto i difensori che si sono mostrati immediatamente disponibili. Il patteggiamento a un anno e 2 mesi di pena è stato raggiunto rapidamente. L’incensurato non trascorrerà altro tempo in prigione: sarà liberato in attesa della ratifica del gip. L’inchiesta prosegue per accertare da dove gli assegni siano arrivati e se R.N. abbia tentato altre truffe simili ai danni di altri istituti bancari.

e.marletta

© riproduzione riservata