BUSTO ARSIZIO – Il professore di musica del liceo Candiani Bausch, al centro di un caso giudiziario per presunte molestie sessuali su uno studente diciottenne, è stato assolto perché il fatto non sussiste. L’insegnante, noto per il suo carattere espansivo ed eccentrico e per aver trasformato la propria abitazione in un salotto culturale frequentato da studenti, genitori, letterati e musicisti, era stato sospeso dal servizio per tre anni in attesa della sentenza.
La vicenda giudiziaria ha preso avvio da un episodio che lo studente collocò nel luglio 2021, indicando inizialmente il 16 luglio come data dei fatti. Tuttavia, le verifiche dimostrarono che in quel periodo il professore era impegnato in un concerto fuori città. Modificando la propria testimonianza, il ragazzo precisò che l’incontro con il docente avvenne l’11 luglio, giorno in cui effettivamente pranzò presso la sua abitazione. Durante quel pranzo, secondo la denuncia dello studente, il professore avrebbe chiesto di vedere i suoi genitali e successivamente avrebbe compiuto gesti inappropriati. Lo studente, seppur turbato, rimase in silenzio fino all’inizio del nuovo anno scolastico, quando decise di riportare l’accaduto alla preside, dando il via all’indagine.
Le indagini della polizia partirono con l’accusa di violenza sessuale e, inizialmente, di spaccio di stupefacenti, sebbene nessun elemento relativo a quest’ultima ipotesi sia mai stato riscontrato. Alcuni testimoni, tra cui frequentatori abituali dell’abitazione del professore, hanno escluso di aver mai visto sostanze illegali durante le visite. Conclusi gli accertamenti, la procura chiese l’archiviazione del fascicolo, ma la famiglia del ragazzo si oppose, ottenendo dal gip l’imputazione coatta del docente.
Confidando nelle prove già acquisite a suo favore, il professore scelse di affrontare un rito abbreviato. Durante il processo, l’avvocato difensore ha chiesto l’assoluzione e la trasmissione degli atti per calunnia, richiesta che tuttavia il giudice non ha accolto, optando solo per l’assoluzione del docente.
Con la chiusura del processo penale e l’assoluzione, il docente potrà ora sperare nella riattivazione della procedura disciplinare rimasta sospesa per anni.