VARESE – Il comparto sanità è quello che più di altri sta vivendo una situazione di carenza di personale che drammaticamente si è evidenziata in tutta la sua portata durante le fasi più concitate del covid19. L’impegno di ASST Sette Laghi per fronteggiare questo problema però non si è mai fermato ed anzi, si sta premendo sull’acceleratore per fare dell’azienda ospedaliera di Varese un forte polo di attrattività per sanitari e tecnici. Infatti nei primi quattro mesi del 2023, sono 211 i nuovi assunti di ASST Sette Laghi, grazie alle tante procedure espletate dal team dell’Ufficio Concorsi aziendale (in foto).
Nel dettaglio, 32 nuovi arrivati sono medici di varie discipline, a cui si aggiungono altri 3 professionisti della dirigenza sanitaria: un biologo, un farmacista e uno psicologo. Gli infermieri neoassunti sono 36 di cui 6 infermieri pediatrici e un infermiere di famiglia; sono entrati inoltre un’ostetrica e un ortottista. Gli Operatori SocioSanitari (OSS) assunti sono invece 59 mentre, per quanto riguarda i tecnici sanitari, si contano 2 tecnici perfusionisti, un tecnico di radiologia e uno di laboratorio. Entrano ex novo nell’organico di ASST anche un assistente sociale e un educatore professionale. Passando al versante amministrativo e tecnico, si contano 57 nuovi assunti: 51 amministrativi e 6 tecnici, fondamentali per garantire l’efficienza della macchina organizzativa ed amministrativa.
«L’Azienda è impegnata al massimo per reclutare risorse – commenta il Commissario straordinario di Asst Sette Laghi, Giuseppe Micale – Se da un lato c’è soddisfazione nel constatare come Asst Sette Laghi si mantenga attrattiva nei confronti di diverse categorie di professionisti, anche grazie alla preziosa partnership con l’Università dell’Insubria, dall’altro siamo consapevoli della necessità di reclutare un maggior numero di infermieri, di cui si registra una carenza a livello nazionale e oltre.
Per questo motivo, non solo continueremo a pubblicare avvisi e bandi di concorso per dare la possibilità in qualunque momento a nuovi professionisti di entrare in servizio nelle nostre strutture, ma stiamo anche cercando di reclutare infermieri dall’estero, puntando su alcuni stati del Sud America dove il percorso di studi previsto per chi vuole intraprendere questa professione è almeno di durata pari a quello italiano. Ovviamente, i candidati verranno sottoposti ad una valutazione delle competenze e saranno anche avviati in un percorso per integrare la loro preparazione,
in modo da potersi inserire senza difficoltà nelle nostre strutture. La loro provenienza, del resto, dovrebbe presentare delle facilitazioni dal punto di vista linguistico. Un’operazione simile può ovviamente essere condotta con successo solo grazie ad una rete sinergica tra più istituzioni – tiene a precisare Micale – Per questo motivo, ringrazio fin da ora la Regione, la Prefettura, la Questura e il Comune di Varese, oltre che l’Università dell’Insubria, per la collaborazione che stanno dedicando a questo progetto»