Dallo spoglio elettorale emerge chiaramente la vittoria di Giorgia Meloni, ma il vincitore occulto di queste elezioni è, nonostante il dato sia stato in queste ore quasi “snobbato” dagli analisti politici, l’astensionismo: mai nella storia repubblicana si era toccato un numero così alto di non votanti: su 51 milioni di aventi diritto, ben 19 milioni di italiani hanno scelto di restare a casa.
Alle urne si è recato il 63,9% degli aventi diritto, quasi il 10% in meno rispetto al 2018: quello dell’astensionismo, con il 36,1%, è a tutti gli effetti il primo partito d’Italia.
Mai come in questa tornata si sono moltiplicati, sui social e con iniziative provocatorie, gli appelli a non andare a votare da parte di cittadini e associazioni “non allineati”. A Varese, ieri mattina, i primi elettori al seggio di Palazzo Estense sono stati accolti da uno striscione emblematico: «Vota servo!» era la scritta nera su un gigantesco lenzuolo bianco affisso sulla cancellata del municipio (e immediatamente rimosso), recante la firma “Do-Ra”.
La “Comunità militante dei dodici raggi” ha esplicitato il suo pensiero sulle elezioni politiche del 25 settembre anche con un volantino: «l’astensionismo massiccio è l’unico modo per fare sentire il disprezzo e la rabbia del popolo verso la dittatura democratica». Direttamente o indirettamente, gli Italiani hanno chiaramente seguito questa linea.