– «Ato e Alfa vittime della “guerra tra bande” interna al Pd. Sono pronto a dimettermi dal comitato di indirizzo, vigilanza e controllo».
Il sindaco di Gallarate ancora più pesante del suo collega di Busto Arsizio sulla questione del mancato riconoscimento del valore di subentro delle reti idriche da parte di Ato alle società partecipate Amsc e Agesp. «Secondo me questa situazione, frutto della gestione provinciale del Pd, dove è in corso una guerra tra bande, si riflette su Alfa e i risultati sono sotto gli occhi di tutti – attacca Andrea Cassani, che è membro del comitato di indirizzo, vigilanza e controllo del gestore provinciale del servizio idrico integrato (Alfa) – Intendo dimettermi dal “Civico” di Alfa perché non siamo messi nelle condizioni di esercitare una funzione di controllo attenta di Alfa e sinceramente non ho tempo da perdere dietro a litigi legati a questioni politiche interne al Pd».
Una presa di posizione forte, legata anche ad un episodio recente: «Un avviso di selezione per nove responsabili di settore in Alfa, di cui non sapevo nulla – fa notare il sindaco di Gallarate – tutto questo, dopo che ad Amsc devono ancora circa 700mila euro mentre al Comune hanno appena pagato la bollettazione del 2016 e di quella del 2017 manca ancora un milione e 600mila euro circa. Con tutto il bene che posso volere a Bratta non ho più tempo da perdere per inutili riunioni a Varese e non sono più disposto a fare l’utile idiota».
Poi c’è la scottante questione del valore di subentro delle reti idriche cedute ad Alfa: «Continuano a chiederci inutili integrazioni di documentazione, ma pare ci sia poca volontà da parte di Ato di darci questo valore, nonostante siano in possesso dalla primavera 2016 della perizia fatta dall’amministrazione Guenzani. A me sembra più una questione politica che tecnica, perché non ci credo che un tecnico ci metta un anno e mezzo o due per fare delle valutazioni su una perizia».
Più che un sospetto, per il sindaco leghista: «Per Varese tutto sistemato, mentre per Busto e Gallarate no. Forse sbaglio ad essere diffidente e pensare male, però noto che la maggioranza che c’è in Provincia è la stessa di Varese e una soluzione si è trovata, mentre per Busto e Gallarate dove la maggioranza è diversa si brancola nel buio». Così non si può continuare, per Cassani: «Forse con Antonelli e con i consorzi dovremo pensare ad un piano B. E valutare se non possa valere la pena riportare l’idrico in qualche altra società, magari esplorando la vecchia strada di portare tutto in Prealpi Servizi».