Se vi doveste risvegliare confusi, intorpiditi, non ricordando nulla delle ultime ore trascorse e senza più i vostri averi in tasca o in casa, é possibile che qualcuno via abbia fatto assumere a vostra insaputa il “Ghb” o il “Gbl”. Si tratta di quelle che in gergo chiamano le “droghe delle rapine” o “dello stupro”, di cui si è sentito parlare giusto qualche anno fa.
«Sono ancora in circolazione e vengono ancora utilizzate per stordire le persone e derubarle – spiega , ricercatore dell’Università degli Studi dell’Insubria, specialista in Anestesia e Rianimazione all’ospedale di Circolo, tossicologo presso il centro antiveleni al Niguarda a Milano – Purtroppo, nei Pronti Soccorsi si registrano ancora casi di persone drogate a loro insaputa con queste sostanze».
Sostanze che circolano anche nel Varesotto. La Ghb (gamma-idrossibutirrato) è una sostanza nata in ambito medico, come anestetico. Ha poi trovato largo uso nell’ambito delle palestre, usato come dopante, per poi diventare famosa, negli anni ’90, nell’ambiente notturno, con il nome di “ecstasy liquida”.
I suoi effetti possono sopraggiungere dopo circa cinque – venti minuti dall’assunzione e durare per un lasso di tempo che può variare da un’ora e mezza alle tre ore.
Si ha una sensazione di benessere, rilassatezza, aumento della sensazione tattile, spigliatezza ed anche un aumento del desiderio sessuale. «In verità questa sostanza non ha nulla a che fare con l’ecstasy, da cui si differenzia sia nell’aspetto che negli effetti». Il Gbl é incolore, inodore e insapore, proprio come la Ghb, utilizzato come solvente industriale per la produzione di plastica e pesticidi, il Gbl, che sta per Gamma-Butirrolattone, una volta assunto, viene metabolizzato dall’organismo in Ghb, determinando quindi gli effetti di quest’ultimo: per lo più stati di euforia e allucinazioni.
A differenza della “sorella maggiore” però, il Gbl è molto più forte e concentrato, può causare problemi respiratori e perdita di conoscenza, ed è in grado di provocare un’overdose.
Essendo un precursore chimico della Ghb, è sufficiente un semplice processo di saponificazione per trasformare il Gbl in Ghb.
Una “droga casalinga” dunque, che, essendo facilmente reperibile in polvere su Internet, può essere sintetizzata e diluita in acqua tra le mura domestiche.
«Queste sostanze vengono utilizzate anche per tagliare altri tipi di sostanze stupefacenti – continua il professor Severgnini – e potenziarne gli effetti. Nei report raccolti dal centro antiveleni di Milano negli ultimissimi mesi, abbiamo trovato tracce di Gbl e Ghb anche tra alcuni tipi di droga. Le sostanze da taglio non hanno più il ruolo di aumentare il peso, ma sono studiate perché simulino gli effetti della sostanza stupefacente ricercata dal consumatore».
A seguito degli studi e delle segnalazioni effettuati dagli organismi sanitari e dai dipartimenti antidroga di mezzo mondo, in Italia dal 1999, con il D.P.R. 309/90, il Gbl (e la Ghb) è stato inserito nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, assieme a droghe come eroina, cocaina ed ecstasy.
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