Chiusi i battenti del convegno “Voci sul castello”, è propositivo. «Si sta costituendo il Comitato “Amici del Castello di Belforte”, un’associazione che nasce come strumento di partecipazione popolare non solo degli abitanti di Belforte ma anche di Varese e di tutto il circondario.
Il Comitato ha come scopo precipuo il tenere desta l’attenzione nei confronti di un luogo che rappresenta già di per sé una testimonianza importantissima della città ma che in fieri può rappresentare vero polo di attrazione turistico, culturale e formativo per un bacino molto più ampio che travalica i confini della provincia: questo soprattutto perché fin dal 1200 Belforte aveva un’importanza ben superiore al borgo di Varese. Per fare questo, il momento fondamentale è quello associativo, quindi noi in questo momento stiamo raccogliendo le adesioni di tutti coloro che vogliono sedere al tavolo dei promotori dell’iniziativa».
Il movimento, come giustamente ha sottolineato l’emerito direttore dei Musei Civici aprendo il convegno, deve partire dal basso: «per questo – continua Terziroli – è molto importante che il Comune di Varese ci dia la possibilità di fare conoscere a più gente possibile la reminiscenza di palazzo Biumi che in base a quanto emerso dai lavori del convegno sarebbe da ascrivere nientemeno che all’architetto
, colui che ha realizzato la Via Sacra e il campanile del duomo di san Vittore».
E in più, dato che sempre Colombo ha indicato Belforte come la novella Castelseprio, l’associazione contribuirà ad indicare «un nuovo Bognetti e un nuovo Ravasi» che facciano emergere testimonianze altomedievali e producano un progetto di recupero ad hoc dell’area.