Non solo un aumento salariale, ma anche migliorie nell’ambito della conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi. Contiene diversi aspetti innovativi l’ipotesi di accordo siglato dai vertici di BTicino con i sindacati sul rinnovo del contratto interno, che comprende anche il Premio di Risultato 2017/20.
Nei prossimi giorni verranno organizzate assemblee informative in tutti gli stabilimenti del gruppo che ha il suo quartier generale a Varese; i lavoratori saranno poi chiamati ad esprimere il loro giudizio attraverso un referendum che si svolgerà l’11 e 12 dicembre prossimi. «L’ipotesi di accordo si caratterizza sia per la parte economica che a regime raggiungerà l’importo complessivo di 3000 euro, sia per la parte normativa, con un forte accento sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, occupazione, sicurezza, professionalità e organizzazione del lavoro, indotto e appalti» commentano (Fiom Cgil) e (Fim Cisl).
I sindacati esprimono tutta la loro soddisfazione per l’ipotesi di accordo raggiunta con l’azienda. «Il rinnovo del contratto interno della BTicino – proseguono gli esponenti di Fiom e Fim – conferma l’importanza della contrattazione come ambito naturale del rispetto e del riconoscimento della rappresentanza e della possibilità di sintesi di interessi diversi». Entrando nel dettaglio dell’ipotesi di accordo, per quanto riguarda l’occupazione, l’impegno è quello di seguire un percorso teso alla stabilizzazione dei contratti in somministrazione e dei contratti a termine, che si basa su criteri dell’anzianità di servizio e della condizione più disagiata come quella dei giovani e delle donne.
Importanti novità anche sul fronte della conciliazione tra lavoro e famiglie; aumenta ad esempio a cinque giorni retribuiti il congedo per il sostegno alla paternità, mentre sono trentadue le ore di permesso retribuito all’anno ai genitori per malattia di ogni bambino fino a 8 anni di età, ai quali si aggiungono 16 ore retribuite nei casi dove esiste un solo genitore.
Novità anche nel campo della sicurezza, con investimenti per migliorare l’ergonomia e le condizioni di lavoro, visto anche l’invecchiamento della popolazione. Molto importante anche la parte relativa al salario; l’aumento previsto a regime sarà di 3000 mila euro. Mentre è stata confermata la “messa in protezione” di buona parte dell’importo, 1550 euro su 2850, in caso di non raggiungimento degli obiettivi. Il premio di risultato salirà dai 2500 euro del 2017 fino al 2850 euro del 2020, i flexible benefits da 50 euro del 2018 ai 150 del 2020.
«Esprimiamo un giudizio molto positivo e invitiamo tutti ad approvare l’ipotesi di intesa» concludono Fiom e Fim.