Melbourne, 13 feb. (Ap) – E’ salito da 181 a 189 morti accertati
il nuovo bilancio degli incendi che all’inizio del mese hanno
devastato lo Stato di Victoria, nell’Australia sud
orientale, divorando interi nuclei abitati concentrati nella zona
intorno a Melbourne. Lo ha annunciato la polizia australiana. Il
bilancio purtroppo non è definitivo: potrebbe superare le 200
unità, in base al numero di persone che mancano ancora
all’appello e al numero di abitazioni
distrutte che sono almeno 1.800.
Intanto oggi un tribunale australiano ha reso noto il nome
dell’uomo di 39 anni arrestato qualche giorno fa con l’accusa di
essere uno dei piromani che avrebbero contribuito a trasformare
la zona intorno a Melbourne in un inferno di fuoco. Si tratta di
Brendan Solaluk, un ex volontario dei vigili del fuoco. L’uomo
deve rispondere di incendio doloso mortale in relazione ad un
rogo divampato intorno alla cittadina di Churchill in cui sono
morte almeno 11 persone. L’uomo non è comparso davanti al
tribunale, preferendo rimanere sotto la protezione della polizia.
Nei giorni scorsi il Primo ministro australiano Kevin Rudd aveva
indicato che i piromani coinvolti sono colpevoli di “crimini di
massa”. “Non vi è altro modo per descrivere questi episodi che
crimini di massa. Abbiamo raggiunto un grado di orrore che pochi
fra noi potevano prevedere”, aveva dichiarato.
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