Il nuovo decreto sugli autovelox, fortemente voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 28 maggio e entrerà in vigore immediatamente. Le novità principali introdotte riguardano l’autorizzazione per l’installazione degli autovelox, le nuove norme sulla segnaletica e le modifiche ai limiti di velocità. I Comuni hanno 12 mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto.
Limitata l’autonomia dei Comuni sugli autovelox
Una delle novità più significative è la riduzione dell’autonomia dei Comuni nella gestione degli autovelox. In base al nuovo decreto, sarà il prefetto a decidere dove posizionare questi dispositivi, compresi quelli mobili, che sono montati su treppiedi e presidiati dalla polizia ai lati delle strade. I Comuni, dunque, non potranno più agire autonomamente come in passato, ma dovranno richiedere l’autorizzazione al prefetto per qualsiasi installazione.
Come viene deciso il collocamento degli autovelox
Per ottenere l’autorizzazione, i Comuni dovranno dimostrare che il tratto di strada in questione è caratterizzato da un elevato numero di incidenti. Il decreto richiede “un’accurata analisi del numero, della tipologia e, soprattutto, delle cause” degli incidenti, con particolare attenzione alla velocità come causa principale. Solo dopo questa analisi, e con la coordinazione della prefettura, si potrà procedere con l’installazione degli autovelox.
Nuove norme sulla segnaletica
Il decreto introduce anche modifiche importanti riguardo alla segnaletica che avvisa della presenza degli autovelox. Fuori dai centri urbani, i cartelli dovranno essere posizionati almeno un chilometro prima del dispositivo. Nei centri urbani, invece, la distanza minima sarà di 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre strade. Queste misure sono state adottate per garantire una maggiore trasparenza e prevenire gli incidenti, piuttosto che per punire i conducenti.
Distanza tra gli autovelox per evitare le “multe in serie”
Per evitare le cosiddette “multe in serie“, il ministro Salvini ha stabilito che tra un autovelox e l’altro dovranno intercorrere distanze minime, variabili a seconda del tipo di strada. Sulle strade extraurbane, la distanza minima sarà di 3 chilometri, mentre sulle strade secondarie sarà di 1 chilometro. Questa disposizione mira a evitare che i conducenti vengano multati più volte in breve distanza per la stessa infrazione.
Modifiche ai limiti di velocità rilevati dagli autovelox
Le novità riguardano anche i limiti di velocità rilevati dagli autovelox. La velocità sarà “parametrata a quella prevista dal codice per ciascuna tipologia di strada”. Nei centri urbani, il limite rilevato sarà di 50 chilometri orari. Sulle strade extraurbane, invece, gli autovelox potranno essere utilizzati solo per rilevare una velocità che non superi di 20 km/h il limite ordinario. Questa misura è stata introdotta per rendere le rilevazioni più coerenti con le caratteristiche delle diverse tipologie di strada.
Limitazioni ai luoghi di installazione degli autovelox
Il decreto specifica inoltre che, salvo deroghe, gli autovelox non possono essere installati su strade dove il limite di velocità è inferiore di 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice per quel particolare tipo di strada. In pratica, nelle città non sarà possibile collocare autovelox su strade dove il limite è inferiore ai 50 km/h.
I Comuni hanno 12 mesi per adeguarsi
I Comuni hanno 12 mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni. Dopo questo periodo, i dispositivi non conformi alle nuove norme dovranno essere disinstallati fino a quando non saranno resi conformi. Durante questo periodo di adeguamento, le multe emesse rimarranno valide, anche se nel caso degli autovelox non a norma non è escluso il rischio di ricorsi.
Con queste nuove misure, il governo punta a rendere più efficace e trasparente l’uso degli autovelox, garantendo al contempo una maggiore sicurezza sulle strade italiane.