Fagnano Olona sotto choc per la drammatica e prematura scomparsa del diciassettenne Marco Colombo. Una tragedia dolorosa sulla quale si sta ancora cercando di fare chiarezza.
Il giovanissimo motociclista ha perso la vita dopo essersi schiantato contro un cancello. Sulle circostanze gli agenti di polizia locale stanno ancora cercando di fare piena luce. Fagnano piange la morte di questo ragazzo, poco più che adolescente: una vita spezzata in un’anonima strada di paese. Frequentava l’istituto Bernocchi di Legnano. Un ragazzino perbene, sensibile e molto semplice. La gente gli voleva bene proprio per questa sua semplicità. Il manifesto della sua sensibilità è sintetizzato in un post che fa da copertina al suo profilo su Facebook.
Un post che racconta di un sentimento puro provato per una ragazza che nel frattempo aveva conquistato un posto privilegiato nel suo cuore. «L’amore più bello che esista – aveva scritto – è quello che arriva quando meno te lo aspetti. È inutile passare le giornate a rincorrerlo, perché sarà esso a trovare te. Come una stella cadente. È inutile cercarla per notti, perché quando l’avrai trovata vorrà dire che sarà successo solo perché hai alzato gli occhi al cielo per caso».
La comunità si è stretta attorno alla famiglia della giovane vittima. In segno di lutto e di vicinanza è stato cancellato l’evento previsto nel fine settimana. Lo ha annunciato su Facebook il presidente Geasc : «La tragica scomparsa di Marco – ha scritto – ci impone di cancellare l’evento che Geasc e l’amministrazione hanno programmato per domenica all’asilo nido. L’intento era quello di organizzare una giornata di gioia e di divertimento nella quale i protagonisti fossero i ragazzi proprio dell’età
di Marco il quale, oltretutto, collaborava con il gruppo verde potenziale, direttamente coinvolto nell’iniziativa, e sarebbe stato uno dei protagonisti della giornata. Nessuno di noi se la sente di essere indifferente o poco attento al dolore che tutti quanti volevano bene a Marco. Personalmente ho avuto modo di frequentare Marco, la mamma Pina e il papà Massimo per parecchi anni. Marco giocava a calcio nella stessa squadra di mio figlio. Mi è sempre piaciuta la sua spontaneità e la sua simpatia. Aveva una gran voglia di essere protagonista della sua vita e me lo ricordo sempre sorridente. Non ho la capacità e neppure il coraggio di immaginare come la famiglia si possa sentire in un momento del genere».