A noi la sua prova difensiva è piaciuta molto, per volontà ed efficacia: pressione sulla palla, anticipi, gambe ben piegate nel contenere gli uno contro uno. Caja, però, ha ragione da vendere quando sottolinea che ogni aspetto del gioco (difesa compresa, quindi) non può basarsi solo sull’istinto: Avra ha bisogno di migliorare, tanto, la tecnica e la lettura delle situazioni di campo. I sei assist sul tabellino dicono un gran bene anche della sua partita offensiva.
Crosariol è grosso ed esperto, ma – pronti via – farsi uccellare sulla linea di fondo dal suddetto non ci pare un gran merito per Norvel. Che è il solito manovratore di montagne russe: va in alto quando si fa trovare pronto sugli scarichi, vola in picchiata quando si addormenta, sia in attacco che in difesa.
Su Chappel (e sugli altri avversari che è chiamato a curare quando entra in campo) ci mette l’anima, facendosi vedere – a differenza di sabato – anche in attacco: 3/3 al tiro (2/2 dalla lunga), percorso netto, mortifero sugli scarichi. Bravo Nicola.
La versione “sciagurato Stan” fa mettere le mani nei capelli anche a Caja che peraltro ne ha pochi: sbaglia i passaggi, si fa stoppare, scivola (beh, ieri non era così facile evitarlo…). Siamo un pochino perplessi dopo la due giorni di Desio sul suo conto. Ma aspettiamo fiduciosi.
Il suo merito maggiore è quello di non far calare né l’intensità, né la precisione dell’attacco biancorosso (solo 11 perse, che però erano 7 al 32’) in contumacia Wells.
Il duello con Crosariol lo impegna non poco: a Cain mancano i centimetri ma non i chili per opporsi al veterano ex Pistoia. Soffre un po’, ma alla fine è quasi patta. Particolare significativo: quando esce lui, la circolazione della palla peggiora. Per presenza e capacità di passare l’arancia, è già diventato un punto di riferimento importante nel gioco offensivo.
Ordinaria amministrazione per il capitano: segna quando deve, difende come sopra.
Ventiquattro ore dopo è già un altro: più leader, penetra con la moto (ma solo quando lo ritiene necessario, ovvero non molto spesso), detta con più consapevolezza i ritmi, crea gioco (soprattutto all’inizio: 5 assist in 10 minuti). Vediamo dove arriverà.
Da oggi “Sir Damian”. Elegante, tecnicamente educato e fascinoso, ovviamente – vista la nobiltà – anche discreto e poco appariscente. 10 punti senza forzare nulla, buona la difesa.