Avventura azzurra in Francia. L’impresa è possibile

L’editoriale di Pietro Carmignani, ex giocatore ed allenatore biancorosso e vice di Sacchi in Nazionale

Vi dico la verità, cari lettori de La Provincia di Varese: ho qualcosa più di un sogno, a proposito degli Europei azzurri che cominciano oggi. Ho una convinzione: che l’Italia sarà protagonista. Fino a che punto non so. Però di sicuro protagonista. Perché dispone di una grande difesa, di un centrocampo di buona qualità, di attaccanti non certo inferiori a tanti colleghi di altre nazionali. Faccio un esempio: gente come Insigne e Zaza non la si trova dappertutto.

Conte li farà giocare sempre, e insieme? Vedremo. Conte è un bravissimo allenatore. Conosce i suoi giocatori, è capace di servirsene al meglio, saprà mettere le individualità al servizio del collettivo. Il nocciolo è questo: non creare un modulo e adattarvi i giocatori. Invece l’opposto: capire qual è la maniera migliore di ottimizzare i talenti a disposizione. Con la Juve, Antonio ha fatto così. Risultato: tre scudetti. Per non dire delle ottime prestazioni viste in Champions. Con la nazionale, farà lo stesso. Perciò bisogna avere fiducia, siamo in buone mani. E il resto? La Spagna, per titoli ottenuti negli anni scorsi e per i verdetti recenti delle coppe europee, è la squadra più accreditata. Tuttavia non la favoritissima. Saranno gli Europei dell’equilibrio, dell’imprevisto, dell’incertezza. Non azzarderei pronostici. Oltre agli spagnoli, spendo qualche nome: Germania, Inghilterra, Francia, Belgio. Poi l’Italia. Dico poi, ma potrei dire prima. Io ci credo. Come ci credevo quando, vice di Sacchi, fui secondo al mondiale americano. Ci mancò la fortuna, stavolta mi auguro di vederla in campo dalla nostra parte. Sarebbe l’ora.