Astensione degli avvocati da ieri sino a venerdì: cinque giorni di sciopero a Varese come nel resto d’Italia. Saltano un centinaio di udienze. L’adesione a Varese si prevede arriverà molto vicina al 100%: garantiti i processi con detenuti, ovviamente. Sotto accusa il disegno di legge di riforma penale.
«Non si era mai verificato – si legge in una nota diffusa dal direttivo nazionale dell’Unione Camere Penali – che su una legge di riforma di una materia così complessa e articolata, che incide in profondità sui principi del giusto processo e su fondamentali istituti del diritto, venisse posta la fiducia. Sottrarre il Ddl al confronto e alla discussione del Parlamento costituisce una gravissima lesione di fronte alla quale i penalisti italiani non intendono tacere».
I penalisti di tutta Italia sono uniti nella battaglia: «Il Governo, ponendo la questione di fiducia sull’approvazione della riforma ha sottratto al dibattito democratico dell’aula di un ramo del Parlamento temi essenziali per la tutela dei diritti di difesa e di libertà dei cittadini: dall’allungamento dei termini di prescrizione alla partecipazione al processo a distanza per detenuti imputati di una determinata categoria di reati, dalla disciplina delle intercettazioni alla difesa della privacy».
La scelta del Governo – si legge nel comunicato della Giunta – rappresenta «una intollerabile mancanza di rispetto per le regole basilari di metodo e per i principi che devono caratterizzare la funzione legislativa, quando essa incide su fondamentali diritti costituzionali».
Da qui la proclamazione dell’astensione dalle udienze nei giorni indicati, cui si aggiungeranno con ogni probabilità anche «forme più incisive e prolungate di protesta» da parte dei penalisti. Sino a lunedì prossimo, dunque, la maggior parte dei procedimenti in calendario davanti ai giudici del tribunale di Varese salteranno con rinvii che potranno anche toccare “quota” sei mesi.