AZZATE Se tra qualche giorno, passando da Azzate, doveste incontrare un personaggio singolare aggirarsi per le vie del paese con in mano dei bastoncini di legno puntati verso il terreno non allarmatevi e non fatevi strane idee. Sì perché ad Azzate il sindaco Gianni Dell’Acqua ha già ingaggiato un rabdomante pronto a captare una nuova falda acquifera che sia in grado di alimentare il vecchio lavatoio di via Matteotti. Così molto presto lo specialista entrerà in azione: munito del kit di ordinanza il rabdomante tenterà
di scovare nuove risorse idriche facendo risplendere un antico monumento di proprietà comunale.
Il sindaco ci ha pensato a lungo e alla fine, puntando su possibili risparmi in ordine al tempo e al denaro spesi per le trivellazioni del caso, ha rispolverato una vecchissima pratica, evidentemente non ancora scomparsa, che lui stesso aveva sperimentato con successo già una trentina di anni fa. «Mi serviva un nuovo pozzo – dice il sindaco di Azzate – per bagnare il prato. Ero scettico, lo stesso rabdomante capì che era un po’ perplesso. A un certo punto – aggiunge – ho visto il rabdomante che, su impulso di quelle bacchette, si è fermato proprio nel punto dove poi è stata trovata la fonte d’acqua». Così ricordando quell’episodio il primo cittadino nelle ultime settimane si è dato da fare cercando alternative percorribili per dare nuovo lustro allo storico lavatoio. «L’azienda che si occupa di trivellare – dice Dell’Acqua – effettuerebbe una lunga serie di interventi di trivellazione bloccandosi solo nel momento in cui dovesse trovare la falda acquifera. Si effettuerebbero dei tentativi, con il rabdomante, invece, contiamo di individuare direttamente la fonte così da realizzare solo dopo la trivellazione. Si farebbe un intervento mirato, senza tentativi inutili».
Dopo l’esperienza maturata trenta anni fa il sindaco Dell’Acqua nutre estrema fiducia in questa pratica tanto da effettuare una lunga ricerca anche via internet. Il vecchio rabdomante che aveva conosciuto non c’è più, così il sindaco è dovuto ricorrere a un esperto del Trentino, terra d’origine dello stesso Dell’Acqua. Si tratta di un apicoltore esperto in questa pratica: «Mi ha detto – conclude Gianni Dell’Acqua – che appena gli sarà possibile verrà a farci visita. L’obiettivo è quello di riscoprire un monumento della nostra tradizione. Il lavatoio, infatti, è ormai abbandonato e senza acqua da almeno venti anni. Ora intendiamo farlo tornare in vita. Vorremmo riuscirci in tempi brevi».
b.melazzini
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