di Pino Vaccaro
AZZATE Le ronde padane non hanno avuto il riscontro che ci si attendeva, così molto probabilmente il Comune di Azzate si affiderà al gruppo di protezione civile del paese per prevenire furti e vandalismi. Magari in bicicletta, se non dovesse arrivare il mezzo che il municipio ha in mente di acquistare, grazie a un contributo provinciale già richiesto da qualche tempo dal sindaco Gianni Dell’Acqua.
«Il problema – esordisce il primo cittadino – è che fino a questo momento non abbiamo ricevuto molte adesioni per far partire gli osservatori volontari della sicurezza. Qualcuno ha manifestato l’intenzione di aggregarsi, ma non c’è un numero sufficiente. Dobbiamo ragionare in altri termini, percorrendo strade diverse».
Da qualche tempo, infatti, il sindaco ha iniziato a pensare ai volontari della protezione civile. Un esperimento già provato con successo in altri centri, tanto che Azzate vorrebbe riproporre questo modello. «Ci sono dei comuni – insiste Dell’Acqua – che hanno impiegato la protezione civile per fare prevenzione sul territorio. Penso a Biandronno, dove mi dicono che sono stati ottenuti dei risultati importanti. Ciò che più mi preme è la sicurezza dei cittadini. Ogni strumento finalizzato a questo scopo è un’opzione valida, della quale discutere».
La sicurezza passa, quindi, attraverso strade alternative, che in molti casi non prevedono più, a causa della carenza di organico, le cosiddette ronde. Qualcuno è riuscito a farle partire ma sono molte le situazioni nelle quali invece le adesioni si sono rivelate insufficienti. Meglio rivolgersi ad altri, come sta facendo il sindaco di Azzate: «Abbiamo chiesto un aiuto – ricorda Dell’Acqua – alla Provincia di Varese per avere un mezzo che il gruppo di protezione civile potrebbe utilizzare in occasione dei propri giri per le vie del paese. Credo che sia un bel deterrente per tutti i malintenzionati che arrivano ad Azzate per svaligiare qualche appartamento. La loro presenza può funzionare molto bene».
Il pirotecnico sindaco ha però in mente altre soluzioni più… ruspanti: «Se non potremo avere un mezzo motorizzato si potrebbero utilizzare le biciclette. Prima dovremo capire che tipo di risposta si riceverà dalla Provincia: in caso di diniego, le biciclette sono una soluzione valida».
Del resto, nella zona di Azzate le biciclette sono il mezzo più diffuso. Qualche settimana fa l’associazione di soccorso Sos della Valbossa aveva preannunciato l’uso delle due ruote per soccorrere i feriti sulla pista ciclopedonale, ora sarà il turno della protezione civile a caccia di ladri e vandali. «Per noi la sicurezza è una priorità – ribadisce il primo cittadino – abbiamo sostenuto fin dall’inizio ogni progetto che aveva questo obiettivo come nodo nevralgico del nostro operato. Siamo attenti a ogni novità, cerchiamo di non farci trovare impreparati. Anche l’amministrazione comunale è pronta a dare il proprio contributo per agire al fianco delle forze dell’ordine, che ogni giorno si occupano della serenità dei cittadini».
s.affolti
© riproduzione riservata