Azzate, il “Sette Laghi” non si arrende Un altro ricorso contro il sequestro

Il campeggio Sette Laghi non si arrende: nelle prossime ore, infatti, i legali che stanno tutelando gli interessi della struttura di Azzate, cui pende un provvedimento di sequestro e confisca, presenteranno un nuovo ricorso.

Dopo gli ultimi risvolti giudiziari, successivi alla sentenza di prescrizione per i reati contestati di natura ambientale di presunto abusivismo edilizio del camping sul lago, gli avvocatie hanno preannunciato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. Ne hanno dato informazione anche attraverso il sito della Sette Laghi.

«Abbiamo letto le motivazioni della sentenza – dicono i due legali della società, la cui vicenda tanto ha fatto discutere Azzate negli ultimi due anni – e, riservato ogni doveroso e ulteriore approfondimento, riteniamo allo stato di poter sottolineare che la sentenza che accoglie la nostra tesi difensiva da sempre portata all’attenzione dell’autorità giudiziaria e segnatamente sin dal riesame avverso il decreto di sequestro preventivo, ha stabilito che “deve ritenersi che i reati contestati siano estinti per prescrizione” e ciò considerato che “i rilievi aerofotogrammetici del 2007 cristallizzano la situazione complessiva dell’area, i cui manufatti sono anteriori a tale epoca”».

Le prossime mosse sono chiare: «Si può pertanto affermare – dicono i due avvocati – che i reati contestati e segnatamente la pretesa lottizzazione abusiva dell’area, unico reato che permette la confisca dell’area, fosse prescritto in epoca antecedente all’esercizio dell’azione penale».

«A nostro avviso – aggiungono – non è condivisibile la parte motiva della sentenza che conferma il provvedimento di confisca poiché, come di recente affermato dalla Terza Sezione Penale della Cassazione 8.10.2013 numero 41479, ove la prescrizione sia maturata anteriormente all’esercizio dell’azione penale, la confisca non può essere disposta poiché il giudice avrebbe dovuto inevitabilmente limitarsi a pronunciare la prescrizione del reato senza poter esaminare il merito delle contestazioni».

Le tappe successive

«Per questo motivo – proseguono i due avvocati – riteniamo la percorribilità di un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione sul punto in questione. Ricorso che cominceremo subito a predisporre. Contestualmente predisporremo anche istanza di dissequestro». Per chiarire meglio i passi che i legali e la società muoveranno d’ora in avanti, il presidente del consiglio di amministrazione della Sette Laghi, , ha indetto una riunione informale per il 15 giugno.

Il 29 giugno, invece, è in programma l’assemblea ordinaria. All’ordine del giorno ci sono tutti gli sviluppi di natura giudiziaria e tutto ciò che ne consegue.

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