Azzate, l’ultimatum si avvicina Ma i residenti non firmano

AZZATE «Quell’istanza che il Comune vorrebbe farci sottoscrivere entro venerdì a mezzanotte non la firmeremo mai». Non si placa il duro braccio di ferro tra gli abitanti del campeggio “I Sette Laghi” di Azzate e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Dell’Acqua. L’ultimatum scade domani a mezzanotte, ma il confronto tra le parti si fa sempre più serrato.

Entro poche ore, infatti, i residenti della struttura, alla quale la magistratura ha posto i sigilli per questioni di presunto abusivismo, dovranno presentare un’istanza nella quale si impegnerebbero a ripristinare le condizioni originarie del campeggio: strutture mobili al posto di quelle attuali fisse. Stiamo parlando, infatti, di un’area che, secondo le indagini condotte dalla magistratura, si sarebbe trasformata del corso degli anni da un campeggio a una struttura fissa con tanto di allacciamenti fognari, elettrici, telefonici e quant’altro.

Ma gli abitanti non ci stanno: «Al sindaco – raccontano alcuni residenti – non sta bene la prima istanza che avevamo presentato in questi giorni. Non le ha accettate dicendo che avrebbe fatto preparare un nuovo modulo dagli uffici comunali nel quale è stata inserita questa clausola del ripristino dei luoghi originari. Firmare una clausola di questo genere vorrebbe dire firmare qualcosa che non dice proprio nulla, non si capisce cosa voglia dire. Non si capiscono i contorni, è una clausola senza senso. Quel modulo, così com’è stato preparato, non lo firmiamo di sicuro».

Davanti al campeggio anche ieri mattina si sono assiepate diverse persone. Nonostante sul caso di Azzate si siano posate le telecamere delle televisioni nazionali, tra i residenti del residence prevale un sentimento di profonda amarezza per quello che sta accadendo: «La cosa da sottolineare – ripetono in molti – è che nel corso degli anni noi abbiamo ottenuto permessi e autorizzazioni, non siamo degli abusivi come qualcuno continua a descriverci». In molti faticano ancora ad accettare il blitz di giovedì

mattina scorso, quando la struttura è stata posta sotto sequestro: «È stato assurdo vedere quella mattina tutti quei carabinieri – racconta una signora – come se fossimo stati dei delinquenti. Ed è ancora più assurdo che nessuno al di fuori del campeggio possa entrarvi. L’altro giorno c’era la mamma di una ragazza che per incontrare la figlia ha dovuto farla chiamare fuori altrimenti si sarebbe portata a casa una bella denuncia»

b.melazzini

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