Azzate, rapina in banca con pistolaCircondati e arrestati tra la gente

AZZATE Sono stati arrestati dai carabinieri di Azzate i due rapinatori, armati di pistola, che nella mattinata di giovedì hanno assaltato la filiale dell’Unicredit di via Piave. In carcere sono finiti Angelo Gilardi, classe 1956 di Gallarate, e Maurizio Pianini, classe 1969 di Cariate. Sono loro che ieri intorno alle 11.30, con il volto travisato da occhiali scuri, berretto e foulard, hanno fatto irruzione nell’istituto bancario, all’interno del quale si trovavano quattro clienti, tutte donne, e alcuni impiegati. «Avevano un pistola – racconta un dipendente – e ci hanno chiesto di dargli i soldi. Le casse però sono temporizzate, gli abbiamo spiegato che avrebbero dovuto aspettare. Nonostante ciò ci hanno fatto capire che non se ne sarebbero andati senza i soldi. Abbiamo mantenuto la calma e poi per fortuna sono arrivati i carabinieri».

I rapinatori, pur di trafugare il bottino, erano disposti ad aspettare rischiando di imbattersi nelle pattuglie dei carabinieri che di lì a qualche minuto sarebbero sopraggiunte. In una lotta contro il tempo e con la minaccia della pistola sempre presente, i due hanno intimato ai dipendenti di consegnargli il denaro. Gli impiegati della banca hanno rassicurato le quattro clienti, conservando un sangue freddo fuori dal comune. «Abbiamo raccomandato – racconta un impiegato – di stare calmi.

Abbiamo ripetuto che non sarebbe successo nulla». Nel frattempo dalla banca era già partito l’allarme. In pochi istanti sono sopraggiunte le pattuglie dei carabinieri di Azzate. I rapinatori, bloccati all’interno della filiale, avevano i minuti contati. La tensione si è fatta altissima. I militari, incuranti del pericolo, hanno fatto irruzione bloccando i due rapinatori armati. In pochi istanti i carabinieri li hanno disarmati rendendoli inoffensivi. Nel frattempo davanti alla filiale erano già arrivate altre due pattuglie da Varese.
 
«Abbiamo viste cose – racconta una delle testimoni oculari – che di solito succedono solo nei film. Non immagineresti mai di diventare protagonista di una rapina. In quel momento non mi sono accorta di nulla. Tanto che uno dei rapinatori mi ha fatto passare, usando anche dei modi gentili. La pistola l’abbiamo vista solo dopo. In quel momento, dopo aver notato anche un altro uomo, con il volto tutto coperto da un foulard, ho capito che stava succedendo qualcosa di strano. La paura c’è stata – aggiunge – perché trovarsi nello stesso posto con delle persone armate non è per nulla piacevole, però onestamente non ho mai avuto la sensazione che qualcuno potesse farci del male. Non mi sono sembrate, almeno questa è la sensazione, delle persone pronte a sparare. Credo fossero italiani, dall’accento, erano probabilmente campani». I due rapinatori sono stati accompagnati nelle auto dei carabinieri e trasportati in caserma per essere identificati e interrogati. Dopodiché sono stati condotti in carcere a Varese.

b.melazzini

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