Giovane richiedente asilo arrestato per spaccio in piazza Repubblica. Il pusher patteggia una pena a un anno e quattro mesi: arrestato l’altro ieri è già libero. La pena è infatti stata sospesa.
Nei guai un nigeriano di 22 anni, già noto alle forze dell’ordine. A far scattare le manette l’altro ieri pomeriggio gli uomini della polizia di Stato. Il ventiduenne è stato visto mentre vendeva della droga a un ragazzino, forse minorenne. I poliziotti hanno assistito all’intera scena. L’acquirente è fuggito gettando la dose di marijuana appena acquistata. Gli agenti hanno recuperato il piccolo involucro di cellophane e hanno bloccato il pusher: nello zaino il giovane nigeriano aveva altri anche 24 grammi di marijuana già suddivisi in dosi, pronti per essere venduti. Per lui sono scattate immediatamente le manette.
Dopo una notte in carcere l’uomo è comparso ieri davanti ai giudici del tribunale di Varese per la convalida dell’arresto. Il ventiduenne, assistito dall’avvocato , ha patteggiato una pena a un anno e quattro mesi. Pena sospesa essendo al di sotto dei tre anni. Il ventiduenne è uscito da uomo libero dal tribunale varesino.
È l’ennesimo caso di spaccio in piazza Repubblica. E non è la prima volta che i pusher protagonisti sono di fatti degli asilanti. Nigeriani e gambiani, in particolare, richiedenti asilo. Lo stesso ventiduenne era già stato pizzicato intento all’attività di spaccio. Si tratta sempre di marijuana o hashish, in rarissimi casi di cocaina ma in manette in questi casi sono finiti quasi sempre nordafricani o sudamericani, spacciata a dei giovanissimi. Spesso minorenni. E il sospetto che pesa anche sull’arresto dell’altro ieri.
Il ragazzino, sparito nel nulla mentre il pusher veniva arrestato, pareva non arrivare alla maggiore età. Non avendolo fermato, però, non è stato possibile contestare al pusher l’aggravante specifica. Il ragazzino deve essere fuggito per evitare di venire segnalato, come sempre accade in questi casi, quale assuntore abituale di stupefacenti alla Prefettura. Piazza Repubblica si conferma ancora una volta piazza principe del micro spaccio in Varese. Un biglietto da visita poco piacevole per la città.
Tuttavia i continui arresti e i controlli serrati messi in campo dalle forze di polizia minano il sistema.
Le condanne a carico degli arrestati, che spesso nascondono la droga tra i cespugli per evitare guai peggiori, non aiutano il lavoro delle forze dell’ordine.