Fabio Baraldi – pallanuotista della Bpm Sport Management di Busto e presidente del Varese Calcio dal 16 marzo 2017 al 21 maggio seguente – ci ha contattato nella giornata di ieri, infastidito da alcune dichiarazioni e paragoni raccolti da parte di Daniele Zanzi, vicesindaco di Varese nonché noto e fedelissimo tifoso biancorosso.
Il centroboa dei Mastini di Busto Arsizio ha introdotto così il suo intervento sulla vicenda: «Durante un’intervista rilasciata a Rete 55, ho sentito il vicesindaco di Varese Daniele Zanzi dire che al Varese ci vogliono persone serie e non libanesi o pallanuotisti. A lui volevo ricordare che calcio e politica vanno a braccetto e che prima di parlare e fare allusioni sulla serietà altrui, pensi a fare politica e rispettare quello che lui dice, parlando solo dopo di terzi».
Baraldi prosegue: «Vorrei ricordare che in Comune, in un’occasione in cui Zanzi non fu presente, mi sedetti al tavolo con il sindaco Galimberti e il rettore dell’Università dell’Insubria: ero accompagnato dall’architetto Gino Zavanella, progettista dello Juventus Stadium, e da Oronzo Perrini, direttore generale di Ream Sgr, uno dei fondi immobiliari più grandi d’Italia, con cui si sarebbe costruito lo stadio e Varesello; per questo credo serva più attenzione prima di alludere ai pallanuotisti».
Nessuna risposta a proposito di quel progetto così importante prospettato per il Varese che si concluse però con le sue dimissioni dopo 60 giorni di presidenza: «Non voglio spiegare nulla di ciò che è accaduto al Varese – dichiara Baraldi – Indipendentemente dai perché, che non voglio rendere pubblici perché interni alla società, non è un problema di Zanzi se la mia presidenza è durata poco: mi aspetto un’attenzione e una dialettica diverse quando si parla o si fanno allusioni su di me. Certe dichiarazioni non le concedo e se vuole insinuare che io non sia una persona seria, vorrei capire il perché. Io di sport ho qualcosa da dire e da raccontare e conosco determinate dinamiche, mi chiedo in base a cosa lui faccia determinate dichiarazioni».
Il vicesindaco di Varese Daniele Zanzi ha così spiegato e replicato: «Il mio era un esempio per far capire che ho sentito tante promesse, tra queste il Varese in tre anni in Serie B da chi, poi, se n’è andato dopo due mesi. Non mi sembra un modo di procedere lineare: che la faccenda non sia stata seria mi pare evidente. Il senso del mio intervento comunque era che al Varese si sono succeduti così tanti personaggi, e fatti, da rimanere basiti. Lasciando perdere il qualunquismo di certe dichiarazioni sulla politica, e ricordando di non essere un politico ma un amministratore, ho comunque parlato da uomo e da tifoso: sono un varesino che osserva e voglio avere la libertà di dire la mia. E non voglio essere trascinato in polemiche artefatte».
Un cenno a stadio e Varesello, poi la conclusione: «Non ne so nulla, ma mi chiedo dove siano – prosegue Zanzi – Io so solo che è venuto, ha visto 4 partite e se n’è andato: che fine hanno fatto tutte quelle parole che ho sentito? Sono i fatti che giudicano le persone»