– I militari della compagnia di Luino hanno accertato da dove il o i piromani hanno avuto accesso al capannone per poi appiccare le fiamme. Sul retro dell’edificio è stata divelta una finestra rotonda, una sorta di oblò, la cui chiusura è poi stata scovata a circa due cento metri di distanza dalla rimessa barche andata a fuoco l’altro ieri notte. Da quell’accesso chi ha appiccato le fiamme si sarebbe introdotto nella struttura versando liquido infiammabile (probabilmente carburante) e appiccando le fiamme.
Le fiamme sono divampate lentamente, permettendo poi a chi ha agito di uscire tranquillamente dall’edificio. Accertato il dolo si indaga ora per accertare il movente che ha spinto il piromane ad agire. La D&A Servizi ha da poco cambiato proprietà. Il volume d’affare non è enorme e l’attuale titolare non ha mai subito minacce o tentativi intimidatori. Nessuno screzio nemmeno con i proprietari delle dieci barche danneggiate dalle fiamme tutti o quasi stranieri che lasciano la barca in rimessa salvo metterla in acqua durante il periodo estivo quando trascorrono qui dei periodi di vacanza. Difficile immaginare che si sia trattato dell’azione di un pazzo affascinato dal fuoco.
Ma necessario sarà capire con esattezza quale fosse l’obbiettivo del piromane. I militari stanno vagliando anche altri incendi dolosi avvenuti in zona nel tempo per cercare di capire se possa esserci una continuità tra i vari episodi. Le indagini proseguono. La rimessa invece resta inagibile. I danni sono ingentissimi e coperti da assicurazione.