ALPE DI PAMPEAGO Sembra l’anno del fotofinish, il 2010 del ciclismo italiano. Dopo l’incredibile epilogo della Tirreno-Adriatico, quando il nostro Stefano Garzelli ha chiuso a pari merito con Scarponi vincendo la corsa grazie ai migliori piazzamenti, è toccato al Giro del Trentino chiudersi nel modo più imprevedibile. Purtroppo tra i grandi protagonisti stavolta non ci sono varesini, perché lo stesso Garzelli ha preferito ritirarsi mentre Ivan Basso non è riuscito a bissare il successo del 2009.
/>A giocarsi la vittoria sono così stati il kazako Alexandre Vinokourov e il modenese Riccardo Riccò: a spuntarla è stato il primo per la miseria di dodici centesimi di secondo. All’Alpe di Pampeago, a vincere è stato il bravo lucano Domenico Pozzovivo (Colnago-Csf), capace di staccare Riccò quel tanto che bastava per non dover sprintare. Il modenese ha però rosicchiato 20” a Vinokourov cui vanno aggiunti quelli di abbuono: alla fine si sono trovati a pari merito. A decidere è stato così il risultato della cronometro di apertura e qui il kazako ha ringraziato non solo la vittoria del primo giorno, ma anche quei centesimi in meno che gli hanno permesso di prevalere in maglia fucsia.
Dicevamo di Basso, che purtroppo non è riuscito ad arrivare in cima con i migliori e ha chiuso la tappa al settimo posto con 42” di ritardo da Pozzovivo, nonostante a inizio salita avesse messo i compagni della Liquigas-Doimo davanti al gruppo per controllare la corsa e ridurre il vantaggio di un gruppetto di fuggitivi. Con questo risultato Basso ha perso una posizione anche nella generale, passando dal quarto al quinto posto (a 56”), preceduto dallo stesso Pozzovivo (terzo) e da Michele Scarponi che promette di essere un osso duro anche al Giro d’Italia che scatta il prossimo 8 maggio.
Peccato, perché sul primo arrivo in salita a San Martino di Castrozza, Ivan si è giocato il successo allo sprint, perdendo solo negli ultimi metri dagli stessi Riccò e Vinokourov. Poco male comunque: l’obiettivo della primavera per il varesino è proprio la corsa rosa e quindi la sua forma dovrà essere ideale tra un paio di settimane. Ora per Basso ci sarà il Giro di Romandia corsa a tappe in terra elvetica che si disputa tra martedì 27 aprile e domenica 2 maggio.
Lo stesso discorso, legato alla preparazione, vale per Stefano Garzelli che dopo la fatica accusata a San Martino ha affrontato la tappa di Pampeago come se fosse un allenamento lungo, senza strafare, e poi si è ritirato insieme ai fratelli Masciarelli pensando al volo per il Belgio e alla Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. «Ho deciso di non affrontare il finale perché sarebbe stato inutile visto che non avevo la condizione per restare con i primi – ha detto Stefano – Non ho avuto delle gran sensazioni, e non mi so spiegare il perché. Ora devo restare sereno: ho lavorato bene, i frutti arriveranno».
e.romano
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