– «Smettila, mi rovini il campo». E il ragazzino torna mezz’ora dopo con il padre e il fratello maggiore. Botte al malcapitato contadino. Una spedizione punitiva in piena regola quella compiuta l’altro ieri ai danni di un malcapitato agricoltore di 50 anni.
Un fatto che forse spiega da dove arrivano molti dei così detti “problemi giovanili” odierni.
Lo scenario è quello di un fondo agricolo che si allunga dietro il cimitero di Bizzozero. Non un campo incolto. Il proprietario lo lavora e lo coltiva regolarmente. È una proprietà privata che viene sfruttata.
Il rispetto di un concetto tanto semplice, però, pare non rientrare nella mentalità di un sedicenne che in quella bella spianata non ci ha visto lavoro e fatica ma un campo da motocross.
E così l’altro ieri pomeriggio ha iniziato a scorrazzarci rovinando completamente il terreno tra salti, sgommate e sterzate.
L’agricoltore si è però accorto di quanto stesse accadendo e ha richiamato l’attenzione del ragazzo. È possibile che l’uomo, 50 anni, fosse comprensibilmente alterato mentre spiegava al ragazzino perché se ne doveva andare.
Altrettanto possibile che gli abbia dato del maleducato e che forse, davanti alla strafottenza del minorenne, abbia perso le staffe. Ciò che è certo è che il cinquantenne non ha in alcun modo sfiorato il ragazzo.
Lo ha semplicemente allontanato dalla sua proprietà cercando di limitare il danno che il motociclista in erba già gli aveva procurato. Il caso pareva archiviato. Il ragazzino, però, è tornato a casa raccontando al padre l’accaduto. Il padre non ha però reagito come civiltà vorrebbe. Ovvero sgridando il figlio per la maleducazione dimostrata, ma si è diretto alla ricerca dell’agricoltore.
Insieme al figlio maggiore. Per scusarsi? Certo che no. Padre e figlio più grande si sono resi protagonisti di una vera spedizione punitiva.
Ferito l’onore della famiglia, offeso il pargolo dedito al motocross sulla proprietà altrui, i due hanno deciso di punire lo sgarro.
Il malcapitato agricoltore è stato infine scovato. Per altro operazione non difficile da compiere. E una volta trovato padre e figlio l’hanno affrontato. Quello che disturba di più è
l’atteggiamento da bulli, da piccoli boss di provincia, dimostrato dai due. L’agricoltore è stato aggredito prima verbalmente.
È stato insultato e minacciato. «Adesso ti facciamo passare la voglia, adesso te la facciamo pagare». Quindi è stato picchiato dai due giustizieri dall’onore macchiato. L’uomo ha avuto necessità di ricorrere alle cure ospedaliere.
La prognosi per l’agricoltore, colpito con cali e pugni, è contenuta entro i 15 giorni. Padre e figlio, invece, sono stati identificati dagli agenti della polizia di Stato di Varese e denunciati per lesioni e minacce.
Se davvero l’esempio vale più di mille teorie. Come si comporterà il sedicenne nella prossima occasione dopo aver visto il padre agire così?