Si chiama “Un seme tra le generazioni per nuove radici sociali” il progetto di agricoltura sociale messo in campo dall’azienda agricola “La zucca di Cenerentola” e dalla sua titolare Deborah Armiento, con la collaborazione del Comune di Travedona Monate e della scuola materna “Leva”. L’iniziativa sta partecipando a un bando indetto da Confagricoltura e dalla onlus Senior che per l’anno 2016, hanno promosso un concorso intitolato “Coltiviamo agricoltura sociale” e che prevede la concessione di un premio di 50 mila euro che sarà assegnato a un progetto originale di agricoltura sociale.
Oltre ai requisiti previsti dal regolamento, per poter accedere occorre il gradimento dei cittadini che sono chiamati ad esprimersi attraverso un voto online. «Il progetto – spiegano dall’azienda agricola – si prefigge di alleviare i bisogni di tutti e di metterli in contatto per creare relazioni lavorative ed affettive; un progetto che come un seme farà rifiorire le generazioni e metterà le radici nella collettività per una società più attenta ai bisogni dei deboli». Chi sono gli attori e i destinatari di questo progetto made in Travedona Monate? Anziani soli e con problemi economici,
disabili disoccupati e disabili motori in carrozzina chiusi nelle limitazioni della loro condizione, bambini disabili pronti a imparare a giocare. Protagonisti della proposta un’azienda agricola che pratica l’agricoltura sinergica con una forte propensione sociale, un Comune attento ai bisogni sociali della popolazione e una scuola materna che propone una didattica fresca. Per votare il progetto di Travedona Monate occorre andare sul sito web www.coltiviamoagricolturasociale.it e registrarsi su Iscriviti nel menù; una volta effettuata la registrazione, occorre fare il login, andare sui progetti in gara ed esprimere la propria preferenza sulla pagina dedicata al progetto “Un seme tra le generazioni per nuove radici sociali”; è possibile votare fino al 29 novembre. “La zucca di Cenerentola” è una giovane azienda agricola che nasce dalla passione di Deborah Armiento che utilizza il metodo dell’agricoltura sinergica, detta anche agricoltura del “non fare”; si basa sul riconoscere il ruolo fondamentale dell’ecosistema del suolo per coltivare piante sane e produttive, come dimostrano studi scientifici perché in una manciata di terreno fertile, vive una quantità d’organismi maggiore di tutta la popolazione umana.