Lussemburgo, 6 giu. (TMNews) – Il ‘batterio killer’ continua a prendersi gioco dei laboratori e delle autorità sanitarie tedesche, che non riescono a individuare la fonte della contaminazione e continuano a focalizzare le ricerche su vegetali di volta in volta diversi, regolarmente smentiti dalle analisi; sarebbe necessario, invece, concentrare gli sforzi su “controlli sanitari a tappeto su tutta l’area dei Laender della Germania settentrionale, in cui si è sviluppata l’infezione”. La critica e il suggerimento (pressante) nei confronti delle autorità tedesche sono venuti dal ministro italiano della Salute, Ferruccio Fazio, oggi a Lussemburgo, durante la riunione con i colleghi del Consiglio Sanità dell’Ue.
“Abbiamo manifestato in Consiglio l’opportunità di controlli sanitari a tappeto in tutta l’area dei Laender del Nord, in cui si è sviluppata l’infezione, vista la trasversalità apparente della contaminazione, che non è limitata a un solo ortaggio”, ha detto il ministro parlando coi cronisti alla fine della riunione, subito dopo aver saputo che finora neanche i test sui germogli di soia hanno dato risultati positivi.
In altre parole, come confermano anche fonti della Commissione europea, i singoli ortaggi potrebbero essere solo un vettore, sempre che si riesca a trovare il famigerato batterio mutante O104, ma non la causa dell’infezione, che più probabilmente sarebbe determinata da circostanze e condizioni, per così dire, ‘ambientali’: la contaminazione per contatto con acqua o feci o carni contenti l’Escherichia Coli, che può avvenire durante la coltivazione, ma anche il trasporto, il confezionamento o qualunque altra fase del percorso fino all’arrivo del prodotto al consumatore finale.
Ci sono, evidentemente “problemi sanitari a livello regionale, come peraltro è sempre avvenuto nei casi di contaminazione da E-Coli del ventennio passato, che sono sempre state localizzate e si sono poi esaurite senza diventare pandemie”, ha sottolineato ancora Fazio, osservando poi che “sarebbe inutile un blocco dell’importazione dei prodotti dalla Germania”. Il ministro ha ammesso che, in Italia come in altri paesi, questa misura “era stata presa in considerazione, ma poi, dopo aver consultato la Commissione europea, è stata scartata”, e oggi, durante il Consiglio, si è constatato che ” nessuno Stato membro procederà a bloccare le importazioni di alimenti dalla Germania”.
Nel frattempo, stanno provocando “danni ingenti” ai produttori europei, e in particolare a quelli italiani, “sia il blocco decretato dalla Russia, sia il panico ingenerato nei consumatori” dalle notizie sulla progressione dell’infezione in Germania, ha ricordato Fazio. Di questa specifica questione si occuperà domani il Consiglio straordinario dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue, sulla base di alcune proposte che farà la Commissione europea per la compensazione almeno parziale delle perdite subite dagli agricoltori.
Fazio non ha escluso l’ipotesi che il batterio killer sia ‘fuggito’ dopo una manipolazione genetica in un laboratorio di zooprofilassi (un’ipotesi che però la Commissione non prende seriamente in considerazione). Inoltre, il ministro ha chiesto che siano rafforzati i controlli sanitari sui prodotti biologici, che, ha detto, “spesso si basano su autocertificazioni e godono di deroghe e facilitazioni non previsti per gli alimenti tradizionali”.
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