Bce tiene tassi a 1%. Trichet: Conta inflazione a medio termine

Francoforte, 3 feb. (TMNews) – I tassi di interesse ufficiali dell’area euro restano inchiodati al minimo storico dell’1 per cento. Lo ha stabilito il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, che oggi a Francoforte ha tenuto la sua seconda riunione dell’anno. Anche se negli ultimi due mesi l’inflazione di Eurolandia ha superato il valore di riferimento del 2%, l’istituto di Francoforte continua a puntare su una dinamica contenuta nel medio termine, ha affermato il presidente Jean-Claude Trichet dopo la conclusione del Consiglio: “Restiamo completamente conformi alla valutazione che abbiamo fatto il mese scorso e continuiamo a vedere delle manifestazioni di pressioni inflazionistiche, principalmente a causa dei prezzi dell’energia e delle materie prime”.

Come atteso il tasso sulle principali operazioni di rifinaziamento resta attestato all’1 per cento, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75 per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento. Sono a questi livelli dal maggio 2009.

E il fatto che la Bce mantenga lo stesso giudizio del mese scorso sull’inflazione testimonia l’intenzione di Trichet “di non inviare nuovi segni d’inasprimento”, dichiara alla France Presse Carsten Brzeski, della banca ING.

Certo, “l’inflazione probabilmente resterà al di sopra del 2% per la maggior parte del 2011 prima di calare nuovamente verso la fine dell’anno”, prevede Trichet. Anche perchè il prezzo del petrolio questa settimana ha superato la barriera dei 100 dollari al barile, anche a causa dell’esplodere della crisi egiziana e di quella tunisina. “Osserviamo con estrema attenzione le tensioni geopolitiche attuali e le loro possibili ripercussioni”, ha commentato il presidente della Bce aggiungendo che i prezzi energetici erano già sotto pressione anche prima delle tensioni in Nord Africa. Ma a medio e lungo termine la Bce stima che l’inflazione resti entro la soglia del 2%, che costituisce il tetto di tolleranza per la sua politica monetaria. “E quello che conta – ha sottolineato – non è l’inflazione immediata ma quella a medio termine”.

(con fonte Afp)

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