Bruxelles, 11 set. (Apcom) – Il Consiglio per l’istruzione pubblica della Comunità fiamminga ha deciso oggi di generalizzare il divieto di indossare il velo islamico e l’esibizione di qualunque altro segno di appartenenza religiosa o filosofica in tutte le circa 700 scuole elementari e secondarie di cui è responsabile in Belgio, quasi tutte ubicate nelle Fiandre e a Bruxelles. Il divieto prevede un’eccezione solo per gli insegnanti di materie filosofiche o religiose, e non riguarda le scuole confessionali, ma solo quelle pubbliche.
La decisione è stata presa dopo che, martedì scorso, il relatore del Consiglio di Stato, la più alta corte amministrativa belga, aveva stabilito che una simile decisione non può essere demandata ai singoli istituti scolastici, come accadeva finora. Decidere se imporre o no un tale divieto, ha chiarito il relatore, compete solo al livello superiore del Consiglio dell’Istruzione, le cui deliberazioni valgono per tutte le scuole pubbliche della Comunità fiamminga, una delle entità federali in cui è suddiviso il Belgio.
Il divieto era finora applicato volontariamente solo in un terzo dei 700 istituti interessati interessati, secondo il quotidiano fiammingo ‘De Standaard’. Contro la sua introduzione in un liceo di Anversa, a partire dal primo settembre scorso, uno studente ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato, che si pronuncerà martedì prossimo.
La decisione odierna della Comunità fiamminga e il pronunciamento del Consiglio di Stato non mancheranno di alimentare il dibattito e le polemiche in corso anche nelle scuole francofone (quasi tutte in Vallonia e a Bruxelles), che continuano a decidere se proibire il velo istituto per istituto, su base volontaria. Il divieto, nelle intenzioni dei suoi sostenitori, mira soprattutto a proteggere le ragazze musulmane dall’imposizione di indossare il velo da parte delle famiglie e dei compagni di scuola della stessa fede.
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