Belgio/ Si aggrava crisi politica dopo bocciatura piano Di Rupo

Bruxelles, 7 lug. (TMNews) – La crisi politica, che paralizza da oltre un anno il Belgio, si è aggravata dopo la bocciatura da parte degli indipendentisti fiamminghi di un progetto di compromesso sul futuro del Paese, rischiando di aprire la strada a nuove elezioni e alla divisione del Belgio.

Il partito N-Va di Bart De Wever, nazionalista e liberale in materia economica, ha respinto un’offerta dell’ultimo momento che avrebbe permesso di rilanciare i negoziati sulla formazione di un governo in Belgio e far uscire il Paese dalla più lunga crisi politica della storia.

L’Alleanza neo fiamminga, primo partito nel Parlamento belga, ha definito insufficiente le proposte del primo ministro incaricato e leader socialista francofono, Elio Di Rupo, che ha presentato un programma di rigore e un progetto di riforma istituzionale con una maggiore autonomia delle regioni per rispondere alle rivendicazioni dei Fiamminghi.

I negoziati per la formazione di un nuovo governo vanno avanti dalle elezioni del 13 giugno 2010 a causa delle forti divergenze tra fiamminghi e francofoni sul futuro delle istituzioni del regno. Durante l’estate scorsa, Di Rupo, 59 anni, era stato incaricato di portare a termine una missione di “preformazione” del governo, fallita ad inizio settembre. Da allora, di fronte all’impossibilità di risolvere la crisi, il re ha nominato molti mediatori e il 16 maggio scorso ha incaricato ufficialmente di Rupo di provare a formare un governo.

Il partito socialista (PS) guidato di Rupo ha vinto le elezioni nella zona francofona, in Wallonia e a Bruxelles, mentre gli indipendentisti della Nuova Alleanza fiamminga (N) di Bart de Wever si sono imposti nella zona di lingua olandese.

(Fonte Afp)

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