La manovra per il rientro dal deficit poteva costare cara agli italiani anche perché si deve rientrare dallo sforamento dello 0,2 del deficit al 3%. Nella bozza infatti era stato indicato un maxi aumento immediato delle accise sui carburanti: dalla data di entrata in vigore della manovra la benzina doveva salire di 6,5 centesimi al litro. L’aumento dal primo gennaio 2014 e fino al 31 gennaio 2015 sarebbe stato di 3,3 centesimi al litro.
Poi di fronte al dilagare della notizia il Tesoro ha dovuto smentire che nel consiglio dei ministri di oggi, mercoledì, vi fosse sul tappeto un provvedimento del genere.
La smentita riguarda però la seduta del consiglio dei ministri di oggi e infatti si lascia aperta la porta spiegando che “le coperture sono in via di definizione”
Tuttavia per coprire gli interventi è previsto anche un nuovo aumento per gli acconti Irpef e Irap. In particolare gli acconti per entrambe le imposte passano dal 101 al 103% per il solo anno di imposta 2013. Tra i provvedimenti all’esame del consiglio dei ministri anche 330 milioni di euro per il rifinanziamento della cig in deroga per il 2013 e 35 milioni di euro al rifinanziamento della carta acquisti, la cosiddetta social card.
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