Berlusconi: Con Obama grande intesa. Gli concedo di invitarmi


Praga, 5 apr. (Apcom)
– Quattro giorni sempre a contatto con Barak Obama, una concatenazione di eventi più unica che rara nella politica internazionale, portano in Silvio Berlusconi la consapevolezza che con il nuovo presidente degli Stati Uniti l’intesa è pressochè perfetta su tutto, dalla Turchia al lavoro, dalla Russia alla Nato. Una intesa così buona che Berlusconi decide di ‘concedersi’ a un invito a Washington sollecitato e ottenuto da Obama, come lo stesso premier ha raccontato oggi ai giornalisti.

Dopo il G20 di Londra, il consiglio Nato a Strasburgo, il viaggio per l’Europa di Obama e di buona parte dei leader del Vecchio continente si è concluso a Praga, dove oggi si è svolto un vertice Ue-Usa, eccezionalmente allargato a tutti e ventisette i capi di Stato e di Governo, mentre normalmente a questi summit partecipano solo il presidente della Commissione e il presidente di turno della Ue.

Dopo tutto questo girare e dopo che con Obama i leader europei hanno potuto parlare praticamente di tutto, Berlusconi registra una “sintonia assoluta” tra l’Ue e il leader Usa, “su tutti i temi affrontati”. Ad eccezione, per quanto se ne sa, della questione Turchia, che Obama vorrebbe vedere nella Ue ma che invece Francia e Germania ostacolano. Però con il premier italiano neanche questo è stato un argomento di divisione, perchè Berlusconi, come è noto, ha ribadito oggi di condividere la posizione di Obama. Intesa che tocca anche la scelta di riprendere rapporti “costruttivi” con la Russia.

Secondo il presidente del Consiglio, dunque, con Obama gli europei potranno “lavorare insieme nell’interesse dell’Europa e del Mondo”.

Anche sulla questione del lavoro, o meglio, della crisi dell’occupazione, “abbiamo detto le stesse cose”, riferisce Berlusconi, sottolineando l’impegno a “non lasciare indietro nessuno”. Persone e imprese. Al G20 infatti, spiega il premier, si è concordato sul fatto che il mondo della finanza non può reggere “senza gli Stati” e che dunque “non si possono abbandonare le banche e nessun gruppo idustriale”. Non abbandonare nessuno, spiega un Berlusconi che molti ricordavano come un deciso liberista, “è un dovere per chi crede nell’economia sociale e di mercato”.

Insomma, una “grande sintonia che permetterà una intensa collaborazione” con Obama. Collaborazione che continuerà con un incontro a Washington (dopo che Obama in questi giorni in Europa ha incontrato bilateralmente molti altri leader del Vecchio continente) annunciato oggi da Berlusconi, che racconta l’appuntamento a modo suo, contestualizzandolo in un momento di allegria. “Gli ho detto ridendo – ha raccontato il premier ai cronisti – che, visto che i giornalisti italiani attribuiscono molta importanza al fatto che non c’è stato il vertice bilaterale, ‘se tu me lo chiedi io te lo concedo’. Dopo abbiamo riso molto”.

Lor

© riproduzione riservata