Berlusconi: giudici eversivi vogliono ribaltare voto, come ’94


L’Aquila, 30 mag. (Apcom)
– Partecipa alla riapertura di alcuni reparti dell’ospedale, promette crociere estive per gli sfollati, pranza nella tendopoli, garantisce che entro novembre tutti avranno un tetto sulla testa. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna nelle zone colpite dal sisma. Ma ancora una volta in cima ai suoi pensieri c’è la magistratura. E se due giorni fa aveva parlato di “grumi eversivi”, ieri ha rincarato la dose: “vogliono ribaltare il voto”. Immediata la replica dell’Anm, che invita il premier a smetterla con gli “insulti” e promette “ogni iniziativa idonea” a tutelare la credibilità delle toghe. E anche il vicepresidente del Csm Nicola Mancino non si tira indietro, invitando tutti ad “abbassare i toni dello scontro”.

La giornata del capo del governo all’Aquila comincia in ritardo rispetto ai programmi previsti dal cerimoniale di palazzo Chigi.
Berlusconi, infatti, non partecipa alla cerimonia di consegna delle lauree alla memoria degli studenti di Ingegneria deceduti in seguito al terremoto. “Sopraggiunti impegni” è la spiegazione. Ma assenti alla cerimonia sono anche i genitori di alcuni studenti che avevano contestato l’appuntamento in segno di protesta verso le istituzioni che – è la loro motivazione –
avrebbero dovuto dichiarare inagibile la struttura già prima
della grande scossa del 6 aprile.

Berlusconi arriva invece in tempo per partecipare
all’inaugurazione dell’ospedale San Salvatore: qualcuno lo
incoraggia e lo applaude, uno sfollato gli urla ‘fatti
processare’, lui passa oltre senza scomporsi. Passeggia per i
padiglioni rimessi a nuovo, chiacchiera con i medici, elogia il
lavoro di ricostruzione della struttura che – sottolinea – è
avvenuta in “tempi record”. Poi torna sulle parole pronunciate
davanti alla platea di Confesercenti contro i “grumi
eversivi” della magistratura. E non solo le conferma, ma le
rilancia e rafforza. “Qualcuno si è scandalizzato perchè ho parlato di grumi eversivi. Non faccio altro che dire che ne sono assolutamente convinto perché, quando con delle sentenze basate sul ribaltamento della realtà si vuole ribaltare la decisione popolare e si vuole sostituire chi è stato eletto dal popolo e a cui il popolo ha dato democraticamente la responsabilità di governo, questa si chiama con una parola sola: volontà eversiva ed eversione”.

Berlusconi nega di star pensando a un ricorso al voto anticipato
come ‘risposta’ a quelli che considera gli attacchi di una
magistratura che vuole disarcionarlo. D’altra parte altrettanto
chiaramente fa capire che non ha nessuna intenzione di
‘ripiombare’ nel ’94, quando fu raggiunto da un avviso di
garanzia mentre presiedeva a Napoli la Conferenza mondiale delle
Nazioni Unite sulla criminalità organizzata.

In quella situazione, che poi portò a una crisi di governo e alla nascita dell’Esecutivo Dini, il presidente del Consiglio non intende ritrovarsi un’altra volta. “Ho citato l’esempio del ’94. Quando sono stato eletto – è l’incubo che Berlusconi non vuole rivivere – ho avuto un attacco dalla magistratura su una cosa che non esisteva e per cui sono stato assolto dieci anni dopo con formula piena: quell’attacco ha ribaltato il voto degli elettori”. Il solo lasciar trapelare l’ipotesi di un voto anticipato, in fondo, è una minaccia che può sempre tornare utile ventilare.

L’Anm non gradisce e detta una nota alle agenzie: cessi lo
“stillicidio di insulti e invettive” contro i magistrati, chi
ricopre “incarichi istituzionali” ascolti il monito del
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di qualche giorno
fa, quando aveva invitato chi svolge attività politica a “non
abbandonarsi a forme di contestazione sommaria e generalizzata
dell’operato della magistratura”. Poi l’Associazione nazionale
magistrati annuncia: “Nelle prossime riunioni degli organi
rappresentativi adotteremo ogni iniziativa idonea a tutela della
credibilità dell’ordine giudiziario”.

Di fronte all’inasprirsi dello scontro scende in campo anche il
vicepresidente del Csm Nicola Mancino, invitando chi “riveste
ruoli istituzionali e svolge delicate funzioni previste
dall’ordinamento” a “rispettare i confini delle competenze
altrui”, regola “di ogni sana democrazia”, e ad “abbassare i toni dello scontro”.

Bac

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