Gerusalemme, 1 feb. (Apcom) – E’ cominciata la tre giorni della visita in Israele del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Con lui c’è una delegazione di sette ministri. Ad accoglierlo è stato il premier Israeliano Benjamin Netanyahu. Berlusconi è giunto in un tendone allestito davanti alla Knesset: lì dopo la stretta di mano tra i due leader c’è stata l’esecuzione degli inni nazionali dei due paesi e del canto tradizionale israeliano. Presenti anche i capi delle confessioni religiose. Il presidente del consiglio ha tenuto un discorso in cui ha voluto sottolineare “la forte emozione di trovarsi qui dopo alcuni anni per testimoniare personalmente, da parte del governo e del popolo italiano, l’amicizia e la vicinanza a Israele e al suo popolo”. Berlusconi ha dunque detto che “il più grande sogno quando sarò ancora protagonista della politica è annoverare Israele tra i paesi Ue”.
Berlusconi ha spiegato che questo è il primo di una serie di vertici che si svolgeranno in futuro.
“Israele – ha detto il premier – è all’avanguardia per gli strumenti tecnologici” e “vorremmo nascessero impegni reciproci” per quel “futuro importante che avrà Israele”.
Nel suo intervento il premier ha fatto anche un accenno, senza tuttavia mai nominarlo, all’Iran parlando di Israele come di un paese “la cui esistenza ancora oggi viene messa in discussione”. Soprattutto, comunque, Berlusconi ci ha tenuto a sottolineare che Italia e Israele sono “due paesi vicini” e ha rimarcato l’importanza “di essere noi con la cultura giudaico-cristiana alla base della civiltà occidentale europea”.
Bac/Fva
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