Berlusconi/ Riesame: Tarantini istigato da Berlusconi e Lavitola

Napoli, 27 set. (TMNews) – Nelle 30 pagine è sintetizzata la motivazione dei giudici del Tribunale del riesame di Napoli che hanno escluso la natura estorsiva della complessa vicenda al centro dell’indagine avviata dalla Procura di Napoli. Analizzando gli elementi raccolti nella fase di indagine, le intercettazioni e le dichiarazioni dei vari testimoni i giudici sostengono che “la condotta processuale fin dall’origine assunta da Tarantini, volta a tenere il più possibile ‘indenne’ il presidente del Consiglio da verosimili danni alla sua immagine pubblica derivanti dalla divulgazione dei risvolti più ‘sconvenienti’ del processo pendente presso l’a.g. barese è stata indotta dalla promessa (anche tacita o facta concludentia quali la nomina e la retribuzione di un avvocato indicato dal suo entourage) da parte del premier di ‘farsi carico’ della situazione di Tarantini”.

Secondo i giudici del Riesame questa condotta “posta in essere da Silvio Berlusconi – scrivono i giudici nell’ordinanza – con il concorso in qualità di intermediario di Valter Lavitola nei confronti di Tarantini appare perfettamente rispondente al paradigma legislativo di cui all’articolo 377 bis c.p.”. Esiste dunque per i giudici l’ipotesi di un reato di istigazione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria.

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