Arrivederci Biagio: Antonacci seduce il Palawhirlpool ed è pronto per il bis.
«A Varese è sempre una festa – ha dettoil cantante milanese che venerdì sera era in città per la tappa di “L’amore comporta tour 2” – Due anni fa sono venuto con la febbre e ci sono rimasto male. Non mi sarei perso questa serata per niente».
Tornerà il 17 dicembre, dopo lo spettacolo dell’altra sera che ha registrato il tutto esaurito da tempo. Tra le migliaia di fan spiccava anche Javier Zanetti, vice presidente e indimenticato capitano dell’Inter che Antonacci ha descritto come «il Capitano del cuore, un uomo di grandissimo esempio, di valore incredibile qualunque sia la squadra cui si tenga».
Biagio si è presentato in maglietta, jeans e sneakers con il corpo, l’anima e l’energia di un ragazzo, nonostante i cinquant’anni superati.
Lo show sempre più spettacolare lo vedeva immerso in un’imponente scenografia dedicata all’interno di un universo con pianeti e satelliti, cinque grandi schermi e luci che hanno accompagnato ogni pezzo con fiamme, fuochi d’artificio, un cielo stellato e le facce di Antonacci declinate alla Warhol. «Andremo via più sudati e senza voce, ma più innamorati» ha annunciato a un pubblico eterogeneo, dal passeggino alla terza età, che ha affrontato traffico, pioggia e parcheggio selvaggio per assistere alla sua performance.
Con un pezzo del nuovo album, “Cado”, ha dato il via a due ore ininterrotte di spettacolo nelle quali ha cantato, ballato, ammiccato, stretto mani e ricevuto il disegno della piccola Arianna. «Questo è lo zio Biagio? è per me? Grazie mille, lo porto a casa».
E poi prosegue con tanti brani vecchi e nuovi: da “E se fosse per sempre” a “Hai bisogno di me”. Sono gli arrangiamenti ad essere diversi e originali, regalando versioni dal sapore reggae come per “Tu mi piaci ”, all’hard rock di “Non è mai stato subito” o alla ballad “Non so più a chi credere”.
Su quest’ultimo pezzo ha detto: «È una canzone che non canto da tempo. L’avevo portata a Sanremo», ma non avendo ricevuto il riscontro sperato «scioccamente
l’ho accantonata per un po’, come tante canzoni che non vengono premiate e poi vengono apprezzate lo stesso. L’ho riarrangiata e, a distanza di tempo, penso sia comunque una canzone molto attuale». Poco dopo il cambio d’abito che lo vede rientrare in giacca e camicia, il palazzetto parafrasa Loredana Bertè e intona “Sei bellissimo”, Biagio prende la nota e canta «Siete bravissimi. Ogni volta a Varese è bellissimo».
La hit dell’ultimo album “Io ti penso raramente” è l’occasione per una riflessione sui rapporti d’amore. «Penso di aver capito solo una cosa: non dobbiamo cercare di cambiare le persone che amiamo. L’amore è libertà non prigionia». Grande emozione ha suscitato “Sognami” che ha dedicato al padre, scomparso lo scorso maggio, e alle “anime di lassù”: «La nostra gioia è la vita eterna per loro. È il primo concerto che faccio a Varese senza mio padre e so cosa vuol dire cantare con qualcuno che ci guarda da lassù».