VARESE Un tempo per ciascuno, ma è davvero una magra consolazione. E così anche al sesto tentativo (0-4 e 3-4 col Sassuolo, 0-3 e 0-2 col Verona, 0-2 e oggi 1-3 col Livorno), il Varese raccoglie zero al quoto contro le prime tre della classe. Ma una ripresa tutto cuore e orgoglio non può cancellare l’inconsistenza e il grigiore di un primo tempo letteralmente regalato agli avversari. E che alla fine è decisivo per le sorti del big-match di Masnago.
Finisce 1-3, con un pomeriggio salvato solo parzialmente dal pareggio in extremis del Sassuolo contro il Brescia, che consente agli uomini di Castori di restare aggrappati per un pelo ai playoff. E pensare che una bella fetta di tranquillità e ottimismo l’avevano servita sul piatto d’argento già ieri sera i risultati dei due anticipi di campionato, con il successo dell’Empoli a Grosseto e il contemporaneo pareggio del Verona a Cesena, con il distacco tra terza e quarto rientrato nel range utile per la disputa dei playoff. Sarà una vera battaglia sul fil di lana per salvare gli spareggi. Il problema è che questo Varese rischia sul serio di finire comunque fuori.
Emozione fantastica prima del fischio d’inizio, con Masnago tutto in piedi durante le premiazioni di Giulio Ebagua (entrato nella storia del Varese con il record di gol in campionato, con quello di oggi 39, superando il grande Toscano) e Daniele Corti (alla sua centesima presenza in biancorosso). Varese senza Juan Antonio (fermo due settimane per una tendinite rotulea), Martinetti (distorsione al ginocchio) e Carrozzieri (che rientrerà in gruppo in settimana). Nicola ripresenta la difesa a 3. A centrocampo sulla destra Schiattarella e a sinistra è Gemini a vincere il ballottaggio con Lambrughi (un tempo per ciascuno). Davanti Belingheri alle spalle di Paulinho e Dionisi. Nei primi 12 minuti di gara il Livorno non supera la metà campo, con i biancorossi che provano ad alzare subito il ritmo.
Alla prima disattenzione difensiva (Lazaar si perde Dionisi), Belingheri ha la porta spalancata ed è un gioco da ragazzi infilare lo 0-1. Sui piedi di Filipe la palla del pareggio una manciata di secondi più tardi, ma Mazzoni gli dice di no. L’occasionissima per l’1-1 è però al 20′, quando Rea costringe al miracolo Mazzoni e Neto sulla ribattuta non riesce a spingerla dentro per un pelo. Si scaldano gli animi (gialli per Schiattarella e Oduamadi), ma si capisce presto che non sia giornata. Minuto 31, Lazaar si fa rubar palla da Dionisi, cross teso in mezzo e Belingheri sotto misura concede il bis. Un film già visto. Varese molle, Livorno incredulo. Per vedere segni di vita bisogna aspettare il 43′, quando sull’ottima palla di Zecchin in profondità, Neto colpisce il palo con il sinistro.
Gli strilli di Castori dallo spogliatoio si sentono fin da Sacromonte. E danno il loro effetto. Perché il Varese di inizio ripresa è quello che vuole la sua gente. Non passano nemmeno 3 minuti: percussione di Zecchin sulla sinistra, palla in mezzo per Neto che inventa l’assist perfetto per il colpo di tacco vincente di Ebagua. Masnago diventa una bolgia, con i biancorossi che assaltano la diligenza: Corti prova il siluro dalla distanza (alto), Neto fermato da Bernardini prima del tiro in area.
Castori vede il Livorno in sofferenza e prova ad alzare il baricentro inserendo Ferreira Pinto al posto di Pucino (e difesa a 3). Al primo tentativo del Livorno rischia di scapparci il tris granata, ma Bastianoni toglie dall’angolo la botta di Dionisi. Si fa ammonire Lazaar al 25′, prima di lasciar spazio a Kone. Al 32′ per due volte vicinissimo al pareggio il Varese: cross di Zecchin per Troest che tocca debolmente di testa, e poi Oduamadi spizzica il palo a mezzo metro da Mazzoni. L’ultima carta di Castori è Scapuzzi, dentro al posto di Neto a 9′ dalla fine. Ma all’ultimo assalto, dal possibile 2-2 del Varese (tiro di Rea deviato in corner), arriva il contropiede che scrive il the end. Dionisi steso da Bastianoni in area, rigore ed espulsione. In porta ci va Ebagua, che nulla può sul tiro dagli undici metri di Dionisi.
Un’altra botta, ma c’è davvero poco tempo per piangere. Martedì sera il Varese è a Vercelli, contro una Pro disperata a cui va spenta l’ultima fiammella di speranza. Ma la vera tristezza è pensare che per vincere una partita (sì, anche a Vercelli), a questo Varese debba servire quasi un miracolo.
Luca Calvi
b.melazzini
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