Biennale/ Baratta: Non siamo mostra d’élite ma fucina di ricerca

Venezia, 31 mag. (TMNews) – Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia lo ribadisce: “La Biennale d’Arte non è una manifestazione per élite ma un laboratorio di ricerca”.

Intervistato da TM News, Baratta alla vigilia della tre giorni di vernice che precederà l’inaugurazione ufficiale della 54esima Biennale d’Arte il prossimo 4 giugno dal titolo ‘Illuminazioni’, chiarisce: “La mia élite sono 400 mila visitatori che decidono di vedere la mostra e che puntiamo a superare nel numero in questa 54esima edizione”.

L’esposizione d’Arte Internazionale si snoda su una superficie di 10 mila metri quadri tra l’Arsenale e i Giardini in un percorso espositivo che comprende 83 artisti provenienti da tutto il mondo ed è curata da Bice Curiger.

Il presidente ci tiene all’apertura ai giovani. “Sono 25 mila i ragazzi che vengono a vedere la Biennale d’Arte – sottolinea – oltre ai giovani studenti universitari che giungono da tutto il mondo, questo è un luogo di ricerca e di approfondimento”.

E precisa: “Vorrei fosse chiaro il fatto che l’Esposizione Internazionale d’Arte non è un vernissage seguito da una mostra, semmai è una mostra preceduta da un’anteprima per esperti e critici d’arte che comunque non sono più élite, anzi al giorno d’oggi c’è il rischio che l’arte diventi un prodotto di massa indistinto”.

Il Padiglione Italia, organizzato dal Ministero dei Beni Culturali con il PaBaac e curato da Vittorio Sgarbi, è “un work in progress – spiega Baratta – ci sono oltre 200 artisti. La ratio è tornare a parlare dell’emozione che genera l’opera d’arte in chi guarda. Del resto, la Biennale è di per sé un’opera d’arte. Già nel titolo scelto dalla curatrice Bice Curiger, ‘Illuminazioni’ si riscopre il ruolo della luce come intelletto, come illuminismo, come illuminazione che anima gli abati di San Giorgio che hanno prestato le tele di Tintoretto per la mostra, in un pluralismo di punti di osservazione”.

Presso il Padiglione centrale ai Giardini sono visibili tre tele di Tintoretto: ‘L’ultima cena’, proveniente dalla Basilica di San Giorgio Maggiore, ‘Il trafugmaneto del corpo di San Marco e la Creazione degli animali’, conservate presso le Gallerie dell’Accademia. Le tre tele sono in prestito dalla Soprintendenza per il polo museale veneziano.

Accanto all’esposizione ai Giardini e all’Arsenale, nel centro storico ci saranno 89 partecipazioni nazionali, numero record per la Biennale (erano 77 nel 2009).

Bnz

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