È battaglia in consiglio comunale sul piano operativo di razionalizzazione e riordino delle partecipazioni comunali. Lo vota la sola maggioranza. E se l’opposizione aveva già espresso in commissione forti perplessità soprattutto di metodo, anche il presidente del consiglio del Pdl critica il provvedimento: «Ci chiedete un atto di fede».
Ma il sindaco e l’assessore alle Partecipate rintuzzano tutti i dubbi. Facendo leva anche sui risparmi, quasi un milione di euro: «Un risparmio del 10% sui canoni storici per circa 600mila euro – spiega Reguzzoni – e Agesp Spa verserà al Comune 300mila euro per la gestione dei parcheggi. Non è poco in questo momento storico».
Cosa cambierà? Per quanto concerne i servizi pubblici locali e strumentali – patrimonio, strade, segnaletica stradale, cimiteri, parcheggi, gestione calore, edifici comunali e verde pubblico – le relazioni hanno asseverato «il mantenimento della gestione in house providing, con il ritorno sotto la sfera diretta dell’amministrazione delle pulizie e una totalmente innovativa gestione degli impianti sportivi».
Per quel che riguarda i servizi di gas, acqua e rifiuti, ormai la strada è quella delle aggregazioni sovracomunali.
Prealpi Gas ha recentemente concluso il contratto di finanziamento da 22 milioni di euro per l’acquisizione delle reti che erano di proprietà di Agesp (atto propedeutico alla gara Atem di cui il Comune sarà capofila nel 2016, come impone il decreto Letta); sul fronte idrico prosegue la battaglia per la «tutela del patrimonio delle reti» a cui è stata condizionata l’adesione alla società provinciale Alfa srl; sul ciclo integrato dei rifiuti l’assemblea Accam si è di recente espressa per un’accelerazione della costituzione della newco tra la stessa società di smaltimento Accam e i rami igiene ambientale delle ex municipalizzate di Busto, Gallarate e Legnano.
Infine per Agesp Energia srl, la società di distribuzione del gas che è già socia di compagini commerciali di più ampio riferimento territoriale (vedi l’acquisizione di Amsc Commerciale Gas), il piano prevede «sin dal 2015 valutazioni con il mercato e sul mercato che possano non escludere l’ingresso in tutto o in parte di soggetti economici privati».