GALLARATE – Indagini in corso per fare luce sulla preoccupante vicenda dei 31 bambini della scuola primaria “Manzoni” di Gallarate che martedì scorso si sono sentiti male dopo l’ora di pranzo. Sotto la lente di ingrandimento dei Nas e dell’Ats Insubria c’è il cibo servito agli alunni nella mensa scolastica. Da subito infatti è stata ipotizzata un’intossicazione alimentare causata dal pasto consumato dai piccoli. Tuttavia sono in corso di valutazione tutt’altre altre ipotesi, anche perché i tecnici del Comune “assolvono” il pasto del servizio di refezione per una serie di ragioni. Innanzitutto il caso della Manzoni è isolato a fronte di un largo numero di pasti (circa 3mila) distribuiti nelle diverse scuole del territorio. E poi il lasso temporale tra l’assunzione degli alimenti e i sintomi lamentati dai bambini sarebbe troppo breve perché vi sia una correlazione. Stesso discorso per l’acqua.
Ecco dunque che Nas e Ats stanno concentrando le proprie indagini sul “percorso” seguito dai cibi, che potrebbe essere stato contaminato da qualche agente esterno durante la filiera che va dalla produzione alla distribuzione. Allo stesso tempo sono sotto osservazione gli ambienti scolastici, a partire proprio dalla sala mensa. E c’è da capire quali siano state le attività svolte dai bambini prima dell’insorgere dei malesseri e dove siano avvenute.
I tempi per giungere alla verità potrebbero non essere brevissimi. Intanto il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che sta seguendo con attenzione la vicenda in prima persona, invita le famiglie a non cedere all’allarmismo mentre si sta cercando di capire cosa sia successo ai bambini della Manzoni.