Ascoli Piceno, 1 ago. (TMNews) – Jason potrebbe non essere stato abbandonato a Castel Trosino, e la madre potrebbe aver avuto solo una parte da comprimaria in tutta la vicenda. Nuovo colpo di scena nella misteriosa scomparsa di Jason, il bimbo di 2 mesi e mezzo di Folignano di cui si sono ormai perse le tracce da settimane. Il nuovo scenario è emerso stamane nel corso della conferenza stampa tenuto da Francesco Ciabattoni, avvocato della madre del bimbo, Katia Reginella, e del consulente di parte lo psichiatra, Alessandro Meluzzi, dopo che stamane i due avevano avuto un colloquio di circa 2 ore con la ragazza detenuta nel carcere teramano di Castrogno.
“Katia Reginella esclude ogni responsabilità nella vicenda”, ha dichiarato Ciabattoni. In base a quanto dichiarato dall’avvocato, la madre di Jason avrebbe confermato la morte del piccolo, ma non sarebbe stata lei a trasportarlo in un luogo che potrebbe anche non essere Castel Trosino. “Stiamo cercando di ricostruire, ma il bimbo non lo avrebbe trasportato lei – ha detto l’avvocato – ma vi avrebbe solo partecipato e potrebbe non essere stato portato a Castel Trosino”.
Ciabattoni non ha voluto rivelare chi potrebbe essere il misterioso complice. Il marito? “Non posso dirlo”, ha dichiarato l’avvocato, e ha aggiunto che la questione sarà domani mattina argomento di discussione con il pm ascolano che ha in mano il caso, Carmine Pirozzoli. Katia Reginella, 25 anni di Giulianova in provincia di Teramo, ma residente con il marito, Denny Pruscino a Folignano in provincia di Ascoli, si era autoaccusata di aver trasportato il cadavere del bimbo, morto per una caduta accidentale, nei boschi di Castel Trosino.
In una prima versione la giovane aveva dichiarato di aver percorso a piedi il tragitto (circa 20 km), e successivamente di avere trasportato il bimbo in auto insieme al marito, entrambi in carcere dal 22 luglio con le accuse di abbandono di minore o maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte, e occultamento di cadavere. Nei prossimi giorni la difesa di Reginella potrebbe chiedere “o un incidente probatorio o una perizia psichiatrica, dobbiamo vedere” ha dichiarato l’avvocato. “Vogliamo fare in modo che non rimanga più in carcere, un luogo per lei non adatto, chiederemo che venga trasferita in una casa famiglia”, ha proseguito Ciabattoni.
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