Birmania/ Elezioni: né libere né giuste per gli occidentali


Parigi, 7 nov. (Apcom)
– I Paesi occidentali hanno sconfessato, ancor prima della chiusura dei seggi, le prime elezioni organizzate da 20 anni in Birmania, sostenendo che lo scrutinio, che si è svolto in assenza della leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, non è stato né libero né giusto.

Il presidente americano, Barack Obama, ha colto l’occasione per lanciare un nuovo appello alla giunta alla guida della Birmania a liberare Suu Kyi, che è agli arresti domiciliari e il cui partito, la Lega nazionale per la democrazia (Ldn), è stato sciolto dopo aver deciso di boicottare il voto. “Rinnoviamo i nostri appelli alle autorità a liberare immediatamente e senza condizioni Aung San Suu Kyi e tutti i prigionieri politici”, ha dichiarato il presidente Obama che ha aggiunto che queste elezioni erano “tutto tranne che libere e giuste”. Per il Segretario di Stato, Hillary Clinton, si è trattato di “elezioni farsa che, ancora una volta, mettono in luce gli abusi della giunta militare”.

L’Unione europea ha deplorato “che le autorità non abbiano preso le misure necessarie per garantire un processo elettorale libero, giusto e pluralista”, recitava un comunicato del capo della diplomazia dell’Ue, Catherine Ashton.

(segue, con fonte Afp)

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