«È la stagione dei diritti», ma anche «la stagione delle regole». Sono le riflessioni che ha lanciato , giornalista e conduttore televisivo della trasmissione Quinta Colonna nonché docente universitario di Etica Economica. Ha fornito parecchi spunti di approfondimento ai presenti alla sala Tramogge nella serata di giovedì organizzata dalla Officina delle Idee e moderato dal giornalista de La Provincia di Varese Andrea Aliverti. Con un linguaggio chiaro, pulito, scevro da retoriche o da citazioni edotte, Del Debbio ha interessato il pubblico presentando il suo libro “Etica nel mercato?” cominciando dal titolo intrigante fin quasi a sfiorare la provocazione in un momento storico in cui si parla in continuazione di mercati e di etica che dovrebbero avere gli stessi.
Per il giornalista quell’interrogativo è «dovuto perché non è compito del mercato darsi delle regole, questo è il compito o l’obbligo di chi sta prima del mercato: ovvero le istituzioni. Lo schema è semplicissimo – ha spiegato – Vi è chi le regole le fa, chi le deve rispettare e chi punisce chi le viola. Purtroppo la crisi mondiale ha stravolto certezze e riferimenti che dobbiamo costruire o ricostruire».
Per Del Debbio occorre ripartire proprio «dai diritti, quelli che sono scritti nella carta dei diritti dell’uomo, ma anche nella nostra costituzione che parlano di bisogni primari che le istituzioni devono garantire ad ogni singola persona. Ed in Italia, con dieci milioni di persone che non possono usufruire di questi bisogni, vuol dire che la costituzione viene violata e non certo dai cittadini, ma da chi l’ha scritta. Sono un appassionato sostenitore di queste tesi tanto da aver fondato un mio partito, il PDD, il partito dei diritti, giocando anche con le mie iniziali – ha scherzato – e sono l’unico iscritto nonché segretario. E per questo mi hanno tacciato di populismo. Sarei populista perché parlo dei diritti delle persone, perché durante la mia trasmissione faccio parlare la gente? Allora non sono populista, strapopulista».
Anfitrione della serata è stato l’ex sindaco , ispiratore della Officina delle Idee con la benedizione dell’ex senatore . «Un primo incontro – ha voluto evidenziare Farioli – al quale ne seguiranno degli altri. Il compito della Officina delle Idee è di fornire riflessioni che diventino poi opinioni per levare il dibattito politico-culturale di Busto Arsizio. Non siamo una corrente o un partito, siamo un movimento di idee aperto agli uomini di buona volontà».