COMO – Nel pomeriggio di ieri, oltre 50 militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Como hanno eseguito un vero e proprio “blitz” presso un residence-albergo dove si esercitava stabilmente la prostituzione. Con l’ausilio delle speciali unità dei baschi verdi e dei cinofili, i finanzieri hanno perquisito dodici appartamenti ed altri tre monolocali adiacenti di proprietà di privati nell’edificio al civico 2 di via Carso, tra la stessa via Carso e via Salita Capuccini,
all’interno dei quali sono state identificate e controllate 15 prostitute. Al termine dell’intervento l’intero residence è stato posto sotto sequestro su disposizione del giudice preliminare Luisa Lo Gatto. Sono state anche arrestate due persone, una signora di anni 73, proprietaria degil appartamenti, e un suo collaboratore di anni 64.
Le indagini, coordinate dal pm Daniela Meliota, hanno consentito di accertare che i soggetti arrestati, con base operativa a Como, gestivano un’avviata attività di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione con modalità imprenditoriali e con notevole efficienza operativa.
Altre 5 persone risultano indagate a piede libero per favoreggiamento della prostituzione.
Numerosi anche i siti web del settore che venivano utilizzati dalle prostitute per pubblicizzare l’ attività di prestazioni sessuali a pagamento presso il residence gestito dai due imprenditori comaschi.
L’intervento è scattato durante la fascia oraria di maggiore afflusso della clientela (dopo le 15,30) e, nel corso di 1 mese e mezzo di indagini, sono state monitorate oltre 30 prostitute ed almeno 400 clienti che si sono presentati presso la struttura residenziale per fruire dei servizi sessuali offerti dalle squillo.
s.ferrari
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