Blitz della frutta: le ferite sono aperte

Viale Valganna, a una settimana dai controlli ai fruttivendoli stranieri Mohamed vuol dimenticare.«Avrei voluto prendere un legale ma non ho soldi, ho fatto sacrifici e stringerò la cinghia per la famiglia»

– A una settimana dal blitz della polizia locale, , il fruttivendolo marocchino di viale Valganna, non vede l’ora di dimenticare quanto accaduto. I “colleghi” egiziani della catena “Il meglio a meno” invece, annunciano la battaglia legale.
La vicenda ha avuto inizio martedì scorso, quando due ufficiali del reparto commerciale della polizia locale si sono recati dai fruttivendoli low cost della circoscrizione, sequestrando in entrambi i casi le cassette di frutta esposte all’aperto, sulla strada, perché a contatto con lo smog.

La giurisprudenza più recente, infatti, considera in cattivo stato di conservazione non solo la merce ammalorata (come i limoni ammuffiti fotografati in uno dei negozi passati al setaccio, ndr), ma anche quella posta in vendita direttamente sulla strada per la continuità con i gas di scarico.
«Abbiamo presentato istanza di dissequestro perché la merce sequestrata era perfetta. L’unica cosa che non andava bene era che fosse esposta all’aria aperta – spiega , legale dei fruttivendoli egiziani – E poi, perché i fruttivendoli italiani possono esporre la frutta fuori dal negozio e gli stranieri no? Stiamo verificando le diverse situazioni e poi partiremo con le denunce».