Un’operazione ad alto rischio della Polizia di Stato di Varese ha portato, nella prima mattinata del 12 febbraio 2025, all’arresto di due cittadini nordafricani, di 23 e 32 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio nazionale. I due sono stati fermati per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e hashish, oltre che per il possesso illegale di un fucile da caccia e di un Kalashnikov, entrambi rubati e pronti all’uso con proiettile già camerato.
Il monitoraggio e l’irruzione: il blitz nei boschi tra Malnate e Vedano Olona
L’indagine ha avuto inizio alcuni giorni prima, quando segnalazioni confidenziali hanno indicato la presenza di un gruppo di spacciatori all’interno di un’area boschiva al confine tra Malnate e Vedano Olona. Dopo una serie di perlustrazioni, gli agenti hanno individuato una tenda di fortuna nascosta sotto il ponte delle ferrovie nord. L’osservazione della zona ha confermato un’intensa attività di spaccio, con un continuo viavai di auto in quello che nel gergo dei tossicodipendenti è noto come “allo sterrato”.
Ciò che ha reso l’operazione ancora più delicata è stato il fatto che i due pusher ostentavano apertamente il possesso di armi lunghe per presidiare il territorio. L’area, circondata da strade trafficate e da un polo industriale, era dunque altamente esposta a potenziali pericoli.
L’arresto: azione rapida e coordinata
Considerata la pericolosità della situazione, la Squadra Mobile ha deciso di intervenire con la massima rapidità. Nella mattinata del 12 febbraio, uno dei due spacciatori si è allontanato per recarsi in un supermercato, dove è stato immediatamente bloccato dagli agenti. A quel punto, le forze dell’ordine hanno circondato la zona con veicoli civetta e bloccato le vie di fuga.
L’altro spacciatore, rimasto solo nel bosco con entrambe le armi, ha tentato una fuga disperata verso la zona industriale. Resosi conto che tutte le strade erano presidiate, ha abbandonato il fucile d’assalto AK-47 e il fucile da caccia, insieme a un marsupio, per poi lanciarsi in un dirupo. Gli agenti, però, lo hanno bloccato prima che potesse far perdere le proprie tracce.
Il sequestro: armi, droga e materiali per lo spaccio
Ripercorrendo il tragitto della fuga, la Polizia ha recuperato i due fucili, entrambi perfettamente funzionanti e con cartucce già camerate. Nel marsupio sono stati trovati droga e denaro contante, mentre nella loro “postazione di lavoro” è stato rinvenuto uno zaino con una pistola scacciacani, ulteriori munizioni e strumenti per il confezionamento delle dosi.
La perquisizione della tenda, effettuata con l’ausilio delle unità cinofile, ha portato al rinvenimento di ulteriore munizionamento e materiali utilizzati per l’attività di spaccio. Complessivamente, il blitz ha permesso di sequestrare:
🔹 Un fucile d’assalto AK-47 e un fucile da caccia
🔹 Circa 100 cartucce di vario calibro
🔹 90 grammi di eroina, 150 grammi di cocaina e 80 grammi di hashish
🔹 Materiale per il confezionamento della droga, tra cui bilancini di precisione e pellicole trasparenti
🔹 Telefoni cellulari e denaro contante
La lotta allo spaccio armato: un fenomeno in crescita
L’uso di armi da parte degli spacciatori per il controllo del territorio è un fenomeno in crescita, legato a faide interne tra gruppi criminali per il dominio delle piazze di spaccio. La Questura di Varese ha intensificato i controlli per contrastare questa escalation di violenza, come dimostrato anche dall’arresto di un cittadino albanese il 13 dicembre scorso, trovato in possesso di un fucile a canne mozze e oltre 400 cartucce.
I due pusher arrestati sono stati trasferiti alla Casa Circondariale di Varese in attesa dell’udienza di convalida. L’operazione ha rappresentato un duro colpo per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di stupefacenti nei boschi della provincia.