GERMIGNAGA Banda di rapinatori in manette: una task force tra i carabinieri di Varese e quelli di Cerignola (Foggia) sgomina un pericoloso sodalizio che, forse, operava per arricchire la criminalità organizzata pugliese. Il colpo fatale è stato quello tentato lo scorso 31 agosto ai danni della filiale di Germignaga della Banca Popolare commercio e industria. Quando un uomo armato di taglierino, con il viso coperto da una calzamaglia annodata e armato di taglierino, venne messo in fuga dal direttore che riuscì
a dare l’allarme in tempo utile. Quell’allarme ha permesso ai carabinieri di Varese di dare il via ad un’operazione che ha portato all’arresto di tre albanesi, di età compresa tra i 28 e i 32 anni, tutti regolari in Italia, tutti con precedenti specifici “multipli”, e a un italiano di 26 ani, di Cerignola, anche lui con diversi precedenti per reati contro il patrimonio alle spalle.
Il blitz dei carabinieri varesini è un’escalation di successi: al momento del colpo riescono a circondare la zona e ad individuare il cambio d’auto. Ovvero i malviventi lasciano la vettura usata per la rapina e salgono su una Bmw 3 di colore celeste. Intestata ad uno dei quattro arrestati. A Germignaga i carabinieri trovano la Bmw: è nella casa del basista, quello che ha studiato il colpo ed effettuato i sopralluoghi. L’uomo viene arrestato, c’è l’interrogatorio di convalida dell’arresto ma al pm varesino l’albanese spiega: «Non dirò mai i nomi dei complici. Ho paura di ritorsioni sui miei fratelli in Albania». A Germignaga, nell’abitazione dell’albanese i militari trovano il taglierino usato per la rapina, la calzamaglia, oltre agli indumenti degli altri tre banditi arrivati in provincia di Varese 48 ore prima del colpo e muniti di un solo cambio, quindi pronti a ripartire. La Bmw porta i carabinieri di Varese a Cerignola: lì, infatti, risiede il titolare della vettura: la vettura è intestata a un componente della banda. E qui i militari fermano l’italiano che ha eseguito materialmente la tentata rapina, l’autista del colpo e il titolare dell’auto. Uno degli albanesi scappa e viene rintracciato in un casolare intorno a Foggia in mutande e munito di scanner per intercettare le forze dell’ordine. La banda intera finisce in manette e gli inquirenti stanno lavorando ancora: altri colpi messi a segno in provincia di Varese e nel Nord Italia parrebbero imputabili al gruppo, ma la raccolta prove è ancora in corso. «Operazione encomiabile – ha detto Maurizio Grigo, procuratore di Varese – Parte di una rete mirata a prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio nel territorio».
b.melazzini
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