Egregio Direttore,
“Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”
Dopo il Consiglio comunale di ieri sera (martedì 26 luglio, ndr), mi è venuto in mente questo passo del Vangelo che ben descrive quanto accaduto. Prima della seduta di ieri, gli esponenti della maggioranza di centrosinistra hanno iniziato la campagna elettorale contro il centrodestra (come al solito “contro”, e mai con uno straccio di programma), peraltro in una sede dove non si comprende il nesso tra politica nazionale e questioni amministrative locali.
Hanno accusato i consiglieri di minoranza di essere succubi della Meloni, che a Varese non è mai venuta e con la quale credo nessun consigliere varesino abbia mai avuto modo di confrontarsi. Ma, probabilmente, hanno descritto bene quello che capita a loro e che, ieri sera, è stato ancor più evidente: essere succubi delle decisioni di Galimberti ed essere proni alla volontà del PD. Tra le varie forze di centrodestra sono state assunte posizioni diverse in alcune circostanze, segno di libertà e autonomia, mentre nel centrosinistra nessun gruppo ha mai osato contraddire Galimberti e il PD, forse per paura di perdere la cadrega. Italia Viva ieri ha anche affermato che il centro sono solo loro: gli lasciamo volentieri questo spazio, se per centro si intende essere eterodiretti da altri e non incidere su alcuna scelta rilevante per la città.
Quello che è successo ieri sera è molto semplice: la minoranza, in una riunione della Conferenza capigruppo, aveva rinunciato ad un suo diritto da Regolamento, cioè quello di tenere un Consiglio apposito entro la metà di luglio sullo spinoso tema della raccolta rifiuti (gestita, finora, in maniera imbarazzante). In cambio, i capigruppo di maggioranza avevano assicurato che il punto sarebbe stato trattato prima delle altre mozioni e del Regolamento della Commissione paesaggio. Giunti in Consiglio, con la solita arroganza e prepotenza, il PD ha chiesto l’inversione dei punti, venendo meno all’accordo preso tra tutti i capigruppo, e le altre forze politiche si sono inchinate davanti alla volontà di “Mangiafuoco-Galimberti”. Per noi consiglieri di minoranza, dopo questo episodio, la parola dei capigruppo di maggioranza e di Galimberti vale meno di una banconota falsa.
A Varese, come in Italia, il PD si riempie la bocca in maniera ipocrita e falsa di parole come partecipazione, condivisione e democrazia ma, nei fatti, credono che partecipazione sia raccontare ai cittadini decisioni già prese, condivisione sia quando gli altri la pensano come loro, e democrazia sia imporre il proprio pensiero senza alcuna possibilità di confronto e dibattito, demonizzando chiunque la pensi in maniera diversa. Ieri sera hanno definitivamente posto fine a quell’ipocrita credenza che li vede paladini della partecipazione, della condivisione e del confronto democratico!
Luca Boldetti
Capogruppo del Polo delle Libertà – Comune di Varese