VARESE – Costi per l’energia da circa 960 mila euro del 2021 a quasi 2 milioni e mezzo di euro nel 2022. È il prospetto presentato ieri al Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, da un imprenditore della provincia di Varese, che si occupa della fusione di ghisa per l’industria elettromeccanica, automobilistica, meccanica ed edilizia. Lo ha reso noto il Prefetto, il quale oggi ha scritto al premier Mario Draghi.
“Alla richiesta di rateizzazione della somma presentata al fornitore di energia elettrica”, ha detto Pasquariello, all’imprenditore “è stato risposto che dovrà corrispondere l’intera somma in 30 giorni, pena la sospensione della fornitura”. Nel caso di sospensione della fornitura, ha dichiarato Pasquariello, per motivi tecnici “sarebbero necessari almeno dieci giorni per la messa in sicurezza dell’impianto, onde evitare eventi pericolosi quali scoppi, esplosioni e incendi, per i quali l’imprenditore vorrebbe essere sollevato da ogni responsabilità”.
La situazione “paradossale”, ha proseguito il prefetto di Varese, “è che in presenza di un buon livello di ordinativi e commesse, si contrappongono notevoli difficoltà sia con le materie prime, a causa di aumenti di costi insostenibili e per i trasporti internazionali, sia con l’acquisizione di fonti energetiche”.
L’imprenditore, ha aggiunto il prefetto “su questo fronte auspica che da parte del Governo possano essere da subito adottate azioni di sensibilizzazione nei confronti dei fornitori, che sono spesso grandi soggetti, in qualche caso partecipati dallo Stato”. Infine, ha concluso, “i fornitori potrebbero prendere in considerazione una rinegoziazione dei tempi di pagamento, per permettere alle imprese di riacquisire un equilibrio finanziario”.