CAVARIA CON PREMEZZO I carabinieri di Busto Arsizio e del Nucleo Investigativo di Varese hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Busto, tre italiani (padre e due figli) con l’accusa di tentato omicidio aggravato in concorso, minacce e violenza privata.
Il fatto risale al 13 novembre 2006 e questa è la ricostruzione formulata dai carabinieri: un ragazzo nigeriano avrebbe “osato” lamentarsi per alcuni lavori di muratura che il capofamiglia stava eseguendo in un condominio di via Sant’Antonino a Cavaria con Premezzo. Già nel corso della mattinata sarebbe scoppiata una violenta lite: spintoni, minacce e un pugno. L’uomo, 70 anni, italiano, brandendo un mattone, avrebbe inseguito l’extracomunitario che, spaventato, ha potuto contare sull’intervento di alcuni connazionali. A questo punto entrano in scena i figli dell’uomo e iniziano le minacce verabali.
Nel cuore della notte, quello che gli inquirenti definiscono “raid” punitivo. Alle 4 del mattino il gruppetto familiare avrebbe cosparso in più punti il pianerottolo dell’abitazione di liquido infiammabile e vi avrevvero aggiunto anche una bottiglia incendiaria artigianale, lanciata contro il vetro di una finestra. Casa in fiamme e incendio anche nel pianerottolo. Il fuoco arriva a lambire anche il ballatoio dell’abitazione al primo piano.
L’intervento di vigili del fuoco e carabinieri scongiura il peggio e tutti gli occupanti vengono messi in salvo. Il ragazzo nigeriano riporta gravi ustioni su arti e tronco. Per gli altri familiari, lievi lesioni ma tanta paura. Rimarranno sotto choc per giorni.
s.bartolini
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